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Bloccate i lavori a Santa Giusta! PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Venerdì 22 Febbraio 2008 00:50

Fermate quei lavori! Urge rivedere il progetto originario e modificarlo in parte, visti i risultati deludenti finora conseguiti. Che non sono quelli attesi.

La strada che conduce alla chiesa campestre di Santa Giusta è sbarrata a monte e a valle. L'area circostante è interessata a interventi che, così si legge in un cartello, sarebbero finalizzati a riqualificarla, posto che riveste un particolare interesse storico, culturale e paesaggistico.

Il progetto esecutivo, finanziato in parte con fondi europei, è dell’agronomo Federico Razzu. I lavori sono stati affidati all’impresa Angelo Moro di Sassari per un importo poco inferiore ai 200 mila euro, comprese le responsabilità per la sicurezza. Avviati nello scorso mese di Settembre, si sarebbero dovuti concludere entro il 31 Dicembre 2007. Invece, come solitamente accade, la data è stata abbondantemente disattesa.

Cosa c’è che non va? C’è che la pavimentazione della strada di accesso al sagrato la si realizza con un selciato in pietra calcarea di colore bianco, delimitato da tre liste longitudinali di basalto; una al centro della carreggiata e due a delimitare le mezzerie. E fin qui niente da dire. Il fatto è che il piano viabile, anche nel tratto che s’immette nel piazzale antistante la chiesa, è largo soltanto tre metri: troppo pochi, in quel punto. I conci che ne delimitano la carreggiata producono uno scalino di una ventina di centimetri o giù di lì; tanta è la differenza di quota fra il piano viabile e quello di campagna. Infatti, i conci collocati all’esterno non sono protetti da spallette di appoggio. Pare che il progetto non le preveda.

A completare il panorama, vi è che il selciato lo si va realizzando con pietre collocate di piatto. Le quali, oltre a produrre un piano molto accidentato e percorribile con disagio sia a piedi che in macchina, a detta di chi se ne intende offrirebbero scarsa aderenza al sottofondo di appoggio in calcestruzzo. Soprattutto in presenza di traffico pesante. Che in quel sito non è infrequente. Fra l’altro, nell’area argillosa che ospita i servizi igienici, prende forma un muretto che, privo di fondazioni, non si sa bene a quale funzione sarebbe destinato.

L’assessore ai lavori pubblici e alla pianificazione territoriale Franca Tina Scanu si rechi subito in zona. Vada a vedere di persona quel che si va realizzando e ne chieda conto al direttore dei lavori. Si rivolga pure a chi se ne intende e quei luoghi conosce. I progettisti, si sa, mettono su carta elaborati che, opportunamente infiocchettati, spesso evocano suggestioni positive. Sulla carta. Realizzata l’opera e incassata la parcella, i tecnici si ritengono soddisfatti. Ma il fruitore dell’opera, e cioè il cittadino che paga, sovente soddisfatto non è. Ecco perché è necessario correre ai ripari. Prima che sia troppo tardi.

 

 

Ultimo aggiornamento Giovedì 21 Maggio 2009 12:11
 

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