Scritto da Salvatore Patatu
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Mercoledì 07 Luglio 2010 00:07 |
La mattina del 26 giugno scorso sono andato a Ghilarza insieme a Paolo Pulina e alla moglie Marinella, per una conferenza sul canto sardo e sulla poesia improvvisata: in viaggio, Paolo mi ha detto che ci sarebbe stata, a breve termine, una bella sorpresa per Chiaramonti, ma non mi disse altro. Aggiunse che non poteva e, in tutti i casi, lo avrei saputo “fra qualche giorno”. La sorpresa era questa. È davvero una gran bella notizia ed io ne sono contento. Alle persone della mia età, quando eravamo bambini, veniva raccontata spesso, anche dagli insegnanti, l'inumana fine che i tedeschi avevano riservato al giovane Tolis in campo di concentramento. Il racconto era così coinvolgente che noi tutti immaginavamo la scena. Quanto abbiamo pianto per lui. Un velo di commozione mi pervadeva, quando, da chierichetto, assistevo ai “responsos” che padrino Dedola gli recitava, anche lui con voce commossa, sulla tomba dei caduti, dove i fiori feschi non mancavano mai. Era per noi ragazzi di allora (e mi auguro lo sia anche per i giovani d'oggi) un eroe da ammirare e da ricordare con gratitudine.
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