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La Tribuna: Mandare a casa il sindaco? No! PDF Stampa E-mail
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Lunedì 02 Maggio 2011 19:47

di Garzone di Bottega

La messa è finita.

Per noi che, con pazienza e benevolenza, assistiamo a questo frullato, che poi non è altro che melassa, ci vuole ben altro.

Smuovere i coriacei spiriti dei chiaramontesi non è cosa facile, ma non saranno certo le torte in faccia, pizzicotti, dita nell'occhio, travi e pagliuzze che ci piroettano davanti.

Ecco che allora si affaccia il cuore, il problema ed il significato: ma, alla fine di questa sarabanda, la minoranza, che poi minoranza non è perché sono in numero paritario con gli altri (non è compreso il voto super partes del sindaco), è riuscita a conoscere quel che chiede: la convenzione con le cooperative che l'amministrazione ha stipulato con loro?

Si! Brevi manu, ma dopo tanto tribolare e fuori dall'ufficialità.

Il consigliere-assessore-gestore societario avrebbe dovuto, senza indugio, produrre il documento in seduta plenaria (22 aprile) e scartabellarla ai "curiosi impiccioni" sui tavoli intarsiati: "...ecco ciò che chiedete, non c'è niente da nascondere... è tutto lecito...".

Sarebbe stato un bel gesto, prima di tutto per carattere amministrativo e poi per concezione morale in quanto il predetto responsabile beneficiario è anche amministratore con proprie deleghe. Anche perché quest'argomento faceva parte delle interpellanze inevase. Cogliere sempre l'attimo, bisogna! Teniamolo come metodo di lavoro.

Un leggero inciucio appare evidente, anche senza verificarne la corrispondenza giuridica e riconoscendone la legalità. Prima la serietà, poi la forma. È prassi consolidata e rimandarne la consegna è peccato, così pure è altrettanto puerile appellarsi a banali giustificazioni e, se non bastasse, segno di attentato all'intelligenza dei più.

Sono riusciti, i gruppi di minoranza (?), a far si che le riunioni del Consiglio vengano convocate in orario utile ai cittadini e partecipi agli atti della cosa pubblica? Oppure è primaria l'indicazione della graziosa disponibilità del Segretario di turno, pro-tempore, a scavalco o a convenzione? O sarebbe più logico che fosse l'Amministrazione ad imporre l'orario di convocazione?

Non si è mai visto che il dipendente stabilisca l'orario di lavoro a suo gradimento. Nonostante la qualifica di notariato, il segretario è sempre un dipendente, se gli va. L'agenda dei lavori la impone l'Amministrazione, concordandone gli altrui impegni. La figura del segretario è quella di verbalizzante e di consulente per le formalità giuridiche e in nessun modo e maniera può intervenire in assemblea con interventi, espressioni o valutazioni su legittime richieste dei consiglieri.

Non è permesso. Il sindaco dovrebbe intervenire a difesa e garanzia della stessa assemblea. Alcune bacchettate sulle dita non hanno fatto mai male a nessuno.

Spendersi nell'esposizione del Bilancio Comunale è di pertinenza del Sindaco, Assessore e Segretario e dare ampie delucidazioni alle richieste informative, è sacrosanto. Balbettare, cincischiare a richieste chiarificatrice dei soliti "fastidiosi impiccioni" è segno di poca preparazione e studio dell'argomento.

Si studia a casa, come ha fatto il consigliere Sotgiu. Qualche lezione privata la maggioranza avrebbe dovuto darsela, anche perché avrebbero accorciato i tempi della riunione.

Gli incontri annuali, a ben vedere, sono abbastanza limitati a quattro o cinque sedute di consiglio e, spalmate nell'intero anno, l'incastro verrebbe perfetto. Ma dopo le ore 18.00 si potrebbe lavorare in assemblea, o siamo fuori orario? Riunirsi all'ora di pranzo è poco stimolante, i neuroni sono rilassati e poco produttivi, si avvicina l'ora. Così pure le ore 14.00 o le 15.00, perché gli stessi sono mollicci per il dopo pasto e, in ambedue casi, c'è fretta di scappare. Trasformando la produttività in sollazzo e le scelte concise e poco ponderate. Di mezzo c'è la fretta.

E poi l'altra interpellanza, ad esempio la numero sei: delega del sindaco a rappresentarlo all'Unione dei Comuni. Il nominato esercita un ruolo attivo o rimane ai margini delle determinazioni, oppure non ci va proprio? Quanti e quali proposte ha formulate in assemblea? Esponiamole!

Tra poco, a Chiaramonti sarà assegnata la Presidenza di quell'organismo. Dai dossier segreti rivelati da Wiki-Leaks anglonese, serpeggia perplessità e imbarazzo da parte degli altri componenti di quell'Ente: la nostra presenza brilla per assenteismo, per un motivo e per l'altro: riunioni di Giunta, convocazioni del Consiglio; l'ultimo convocato in contemporanea con altra riunione dell'Unione, a quanto pare molto importante. Altra assenza.

Di conseguenza, non avendo seguito le diverse fasi dei lavori, si avrebbe difficoltà a gestire la Presidenza stessa non conoscendo appieno funzionalità e procedura. Accorrerà, ancora una volta, un medico anche in quella sede?

La storica cacciata del 22 aprile non c'è stata. Così, con l'uno-due convenuto, sindaco e vice conducono un paso-doble e, come in quel ballo, rappresentano la sfida tra toro e torero, tra sottomissione e attacco. Anzi i ballerini sono tre e quindi si alternano con : un-due-tre.

L'unico obiettivo centrato pare sia quello del dottor Michienzi, che avrebbe ottenuto la promessa per l'investitura a prossimo candidato sindaco per il 2012. Lo dice lui e non trovo motivo per smentire la notizia. Il suo rientro è stato determinante e pertanto passa all'incasso. L'elettorato, che si riconosce nel PD di allora, sarebbe d'accordo per questa investitura o sono lezioni private, con finale da cornuti e mazziati?

Come strana è apparsa ai più, l'assenza del consigliere Donadu alla seduta del Bilancio. Sedia vuota per grave indisposizione o assenza strategica... ondivaga... che poi, a ben vedere, quale strategia può permettersi qualche "caballero" o qualche "señorita" di ambo le parti? Lasciamo al capo gruppo di "Unidos pro creschere" di curarsi del caso, perché anche lì, "l'unidos", pare precario. Rivolgersi ad un medico.

Il caro vice regge il sacco e trangugia tutto; e, come un ventriloquo, si esprime nella piazza attonita con: "...li ho tutti in pugno...", "...mando tutti a casa dopo l'approvazione del bilancio, Lui e l'assessora..." . Che poi sarebbe la Manghina. Tutto questo risentimento deriva da alta politica o ciarpame casareccio?

"Benvenuti dove il sole si ferma più a lungo". Così recita un grande cartello realizzato dalla Provincia di Sassari. Lo si trova all'ingresso di qualche paese dell'Anglona. Da noi è fuori posto. La rivolta della minoranza (?) si è trasformata in un soufflé e, da allora, sindaco e vice si compiacciono a vicenda: "...prima tu!..."; "....no, dopo di te!..."; "...prego, accomodati!...", "...no, prima tu!..."; "...grazie, sei gentile, come sempre!...", "...figurati, è un piacere per me!...". Le gentilezze sono estese anche a qualche "caballero" di minoranza(!).

L'educazione e il bon-ton sono valori aggiunti, anche se di apparenza, e un medico in famiglia è sempre un tornaconto! Potevamo averne due, ma le cose sono andate diversamente, e non certo a causa nostra.

È tutto un bluff? Non sarà, ma potrebbe. È poi ancora come la "Guerra dei Roses": sottotraccia, vice e assessora si contendono posti. E si capisce quali. Il sindaco è fuori gioco, anche se lancia sibillini messaggi!

All'orizzonte un anno di pax (!), per programmare la tornata prossima. Ma i chiaramontesi dimenticheranno? Difficilmente.

A meno che... a meno che questa maggioranza (?) a connotazione e prevalenza PD (?), almeno così era concepita nel 2007, non trovi forza di invertire i connotati di "solitari al comando", di "noi balliamo da soli" che per quattro anni, distratti dai risultati quasi plebiscitari ottenuti, faccia retromarcia nei confronti dei propri sostenitori incavolati neri che, guarda caso, potrebbero voltare la faccia da un'altra parte.

Quale? Da un'altra.

È opportuno ci sia un rinnovamento totale, con primarie serie e non movimentismi precotti e riscaldati. Le nomine dall'alto non hanno prodotto alcunché e i frutti raccolti sono modesti, anzi sono volati stracci e i danni li pariamo noi. È inutile che qualcuno si alleni i muscoli, perché questi sono dopati: "...magnaddi ti l'hai!..." direbbero i sassaresi.

Bisogna proporre una cultura che reintroduca la trasparenza e la comunicazione tra cittadini e Amministrazione (con la A maiuscola), perché ciò che era in agenda è stato largamente disatteso.

La minoranza (?), a par mio, ha difetto di metodo e comunicabilità esterna e dovrebbe dialogare con il proprio e l'altrui elettorato in maniera diversa e dimostrare pubblicamente, con assemblee, che esiste ed è operativa. Son sicuro di sbagliare, ma la formula è banale: per costruire un'opposizione vincente ci vuole leadership aggressiva e competitiva. Valori che servono anche per una maggioranza creativa. Questo, almeno, per iniziare a capirci qualcosa.

Ma io non riesco a capirci una mazza!

Detto questo, esco dal coro e al sondaggio proposto da questo sito voto NO! E lo motivo: il Sindaco si assuma le responsabilità sino all'ultimo, costi quel che costi, ormai è tardi, rimanga al suo posto. Lo dice uno che, settimane precedenti lo aveva bonariamente e scherzosamente invitato a mollare tutto.

Azzerando tutto, in questo momento e in queste condizioni, saremmo pronti ad un'altra avventura? Il commissario sarebbe la panacea per i nostri acciacchi? Guardiamo oltre il naso, che è quello di Pinocchio. Ora, con il "suo" voto decisivo, il Sindaco ha una "sua" maggioranza e deve rimanere su quella sedia, che forse scotta, ma non sarò certo io a chiederglielo.

"Siamo uomini o caporali?". Scegliete Voi!


p.s.: Colgo l'occasione per esprimere a Piero Solinas, Sindaco di Martis, la solidarietà di un cittadino chiaramontese.

 
Commenti (3)
Condottiero
3 Giovedì 05 Maggio 2011 14:37
peri52

Come si fa a perdere una mente così raffinata dietro un nome "pure simpatico" Garzone di bottega?


Se volessi eleggerlo come sindaco di Chiaramonti, non potrei, perché non so il suo nome; ma forse lui, il garzone non vuole questo. L'immaginazione collettiva crede sempre che un condottiero sia in battaglia con la spada.


Un tempo che fu, era così. Un condottiero del tempo attuale usa la penna, la lingua, perché essa non ha peli. Mantiene sempre il rispetto verso tutti, senza suscitare in chi legge avversità, ma verità.


Rimarrà un mistero questo garzone di bottega, che provo ammirazione.


Saluti da Salvatore quel de Milan inviato speciale Famiglia Patatu

Risposta a N. Scanu e M. Pinna
2 Giovedì 05 Maggio 2011 08:48
Garzone di bottega.

E’ vero, non è l’Oracolo di Delfi. Ma nessuna cartuccia è stata sparata e nessun peso sulla coscienza di chi scrive. Tantomeno la redazione del sito deve giustificare le “scandalose veline ” ricevute.


Il povero garzone non ha scoperto l’acqua calda, si è limitato a sottolineare fatti ed elementi di giudizio. Le notizie le ha raccolte per strada. Purtroppo! Il cervello ognuno lo utilizza come meglio crede. C’è chi guarda la luna e chi il dito. Talvolta, con difficoltà, l’astante prova a guardare la luna e ragiona a modo suo: 2+2, per lui, fanno 4. Partendo da questa semplice operazione, la applica poi alle circostanze. Cambiando gli addendi il risultato non cambia. Che poi, sia Caio o Sempronio, l’apostolo Bartolomeo o Giovanni o Simon Pietro (ma non certamente Giuda Iscariota), poco importa.


Nel cenacolo vinciano, per l’ultima Cena, lui non è rappresentato, anche perché non si è accostato al tavolo, tantomeno accomodato. E sugli aggettivi qualificativi, si consiglia più prudenza. Anche se arrivano da Roma, Londra o Parigi. Chi interviene sui commenti proposti, potrebbe utilizzare gli spazi per smentire o dissociarsi da quanto letto e aggiungere valide esemplificazioni. Limitarsi a dichiarare le proprie generalità, in un dibattito, non è sufficiente, quel che conta è ciò che espone. E’ forse esaustivo soffermarsi alla sola presentazione : “…piacere, sono Fanfulla ?..”.


Ebbé !! Il povero garzone non è personaggio di spicco, questo per tranquillità di chi asserisce “di non capirci più nulla “. Pensatela come vi pare, ma si dorma sonni tranquilli, tanto è privo d’armi. Chi è citato nel commento è maggiorenne e potrebbe smentire ciò che ritiene. Sono in dodici, più uno fanno tredici.


Al caro Mario Pinna, che saluto e provo per lui grande simpatia, lo invito ad esporre le sue impressioni come fa il garzone con i suoi “cattivi pensieri”, e non preoccuparsi minimamente dell’ortografia, ma dell’ortodossia del pensiero che sta appiattendo il nostro cervello.

Ha colpito nel segno
1 Mercoledì 04 Maggio 2011 21:17
MARIO PINNA

Dopo tutto non sono il nome e cognome che contano, ma ben vengano le notizie e i ragionamenti, anche se anonimi; per smuovere le acque vanno bene anche le notizie scritte in anonimato. L'importante è che se ne discuta.


P.S. Carlo correggimi la grammatica, però la penso così: una maggioranza che nasconde ed una minoranza che non è all'altezza.


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Nessuna correzione, Mario. Sei stato chiaro e va bene così. Ovviamente, ribadisco che, nella mia veste di responsabile del sito, sono a conoscenza del nome e cognome di chi, commentando fatti e persone, preferisce firmarsi con uno pseudonimo. Diversamente, come ho avuto modo di sottolineare più volte, i commenti non sarebbero pubblicati. E' altrettanto ovvio che sono tenuto a mantenere il segreto.


Aggiungo che, per quanto attiene alla "maggioranza che nasconde", ho in corso di stesura una lettera aperta al Sindaco. La pubblicherò a breve. Per quel che vale. (c.p.)

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