Una voce melodiosa della “poesia a bolu” di Cristoforo Puddu
I poeti estemporanei della terza generazione, seguendo le orme de sos mazores Antoni Cubeddu (ideatore della storica gara ufficiale in Piatta Cantareddu, a Ozieri, il 15 settembre 1896) e Gavinu Contene ci hanno accompagnato con memorabili disputas in otada per tutta la seconda metà del “secolo breve” e i primi anni del “nuovo millennio”.
Le classi di cantadores nati tra gli anni ’20 - ’30, a cui hanno fatto da collante generazionale e formativo i più anziani Remundu Piras, Peppe Sozu, Zuanne Seu e Barore Budrone, rispondono ai nomi di Bernardu Zizi (Onifai 1928), Antoni Pazzola (Sennori 1929), Franziscu Sale (Mara 1932), Franziscu Mura (Silanus 1933) e Marieddu Masala (Silanus 1935).
Credo di avere scoperto e avuto “l’iniziazione” alla poesia attraverso le immancabili gare d’improvvisazione in limba che, durante la mia infanzia a Illorai, animavano le serate di festa in onore di Santu Nicolau de Tolentinu e per il patrono Santu Gavinu.
Seguivo le disputas in compagnia di mio padre e di nonno Puddu (poeta a taulinu, noto a livello locale per le frequenti composizioni satiriche e d’occasione) in una piazza municipale gremita all’inverosimile di appassionati e competenti. I cultori della rima provenivano, oltre che dai diversi centri goceanini, anche dal Logudoro, Marghine e Nuorese.
Ricordo, confusamente e lontano, un “acceso” scambio poetico tra l’illoraese Zuannantoni Carta e Barore Sassu (quest’ultimo, al culmine dell’irritazione, arrivò a rivendicare un intervento risolutore della “forza pubblica sul palco”); ma soprattutto la chiara voce melodiosa del “mio” cantadore Antoni Pazzola che, proprio in quegli anni ’60, iniziava a furoreggiare anche nelle registrazioni in vinile, di garas e modas, con Zizi e Masala.
I dischi del trio Zizi-Masala-Pazzola, forse edizioni Tirsu (?), erano ambiti dai nostri emigrati, che ne facevano preziosa incetta, come con i prodotti tipici e della tradizione, per rinverdire la memoria di consolatorie gare “a lughe de luna” nelle città del disterru europeo, americano e della lontana Oceania.
Antoni Pazzola nasce il 5 giugno del 1929 a Sénnaru, paese della Romangia dalle grandi tradizioni poetiche in logudorese. La madre stessa è una straordinaria atitadora di fama. Il debutto sul palco è proprio nel suo paese natale: il 22 luglio 1950 in occasione della festa di Santu Luisi e in compagnia dei già affermati cantadores Barore Budrone (Bonnanaro, 1905-2004) e Zuanne Seu (Chiaramonti, 1915-2000).
Diviene ben presto - grazie alla voce piacevole, al “verso rimato e misurato” e al caratteristico coinvolgimento del tenore “a donzi joba ‘e versos”- una richiesta presenza in tutte le piazze sarde, dove si esibisce principalmente con Zizi, Masala, Piredda e Seu.
La fama delle dispute sarde, sempre di qualità e carattere, proiettano Pazzola verso i palchi allestiti dall’emigrazione isolana; colleziona tante memorabili gare per i nostri conterranei nel mondo e una proficua trasferta anche in Australia. A Sennori, dove ha svolto un’apprezzata attività politica (consigliere e assessore) e culturale (componente di giuria del premio “Romangia”, fondato da Tonino Rubattu, e sostenitore delle arti figurative), ha festeggiato pubblicamente, nel dicembre del 2000, i cinquant’anni di attività poetica sui palchi e da alcuni anni ha rinunciato alle gare ufficiali.
Il fascino per garas e poetes conserva vivo interesse e resiste principalmente, con l’unicità di un inestimabile patrimonio culturale, nell’area centrale della Sardegna.
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Caro Patatu,
sono grato a Domitilla (ci conosciamo dai tempi del "vento sardista") per l'attenzione e mi scuso principalmente cun sos zaramontesos per aver omesso la necessaria e giusta citazione di tiu Zuanne Seu tra i massimi aedi della nostra tradizione poetica.
Saludos dae coro, Cristoforo Puddu
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Ringraziamo a Cristoforo Puddu e assicuriamo di avere provveduto a includere nel suo testo il nome di tiu Juanne Seu.
A nos bidere sanos. (c.p.)
Accanto ai citati Remundu Piras, Peppe Sozu e Barore Budrone aggiungerei Giuanne Seu. Credo che anche lui meriti di essere annoverato fra i poeti che hanno fatto da "collante generazionale e formativo".
Leggo sempre con piacere gli scritti di Cristolu, che è anche un bravo poeta.
Saludos coriales a Cristolu e a su mere chi nos istranzat.
Domitilla
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Grazie a te, Domitilla, per la segnalazione puntuale e pertinente. La passione e la competenza tue in materia di limba e poesia sarde non potevano lasciar passare la svista di Cristolu. Al quale chiedo di essere autorizzato a includere, nel suo pezzo, il nome di tiu Giuanne Seu fra i grandi da lui citati.
Aggiungo che, qualche mese fa, il Consiglio comunale di Chiaramonti ha deliberato d'intitolargli una via.
Tenìdebos contu. (c.p.)