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Chiaramonti, i nomi dei luoghi: "U-V-Z" come... PDF Stampa E-mail
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Domenica 25 Novembre 2012 00:00

Concludiamo la pubblicazione dei toponimi del territorio di Chiaamonti con la pubblicazione di quelli (tre in tutto) che hanno per iniziale rispettivamente le lettere “U”, "V” e “Z”. Ricordiamo che detti toponimi figurano nel libro di Mauro Maxia sotto indicato.

A chi vuole consultare l’elenco intero suggeriamo di cliccare sul login “Chiaramonti” riportato in alto sulla fascia azzurra della home page; comparirà un elenco di opzioni; cliccare su “I nomi dei luoghi”. Così facendo comparirà sullo schermo l’indice dei gruppi di toponimi riuniti per lettera e in ordine alfabetico inverso. E cioè partendo dalla “Z” per finire, andando a ritroso, con la “A”.

A partire da Domenica 2 Dicembre prossimo e per le settimane successive saranno pubblicati alcuni documenti che, a grandi linee, ricostruiscono le vicende legate alla edificazione della nuova chiesa parrocchiale, consacrata solennemente il 16 Settembre 1888. (c.p.)

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Ultija - (Sito delle) ortiche". Vedi Oltija.

Vena lònga - "Ruscello, valletta erbosa lunga".

Zaramonte – (Chiaramonti; Çaramonte; Tzaramonte; Saramonte; Caramonte; Ciaramonte; Claramontis). È la denominazione originaria ed attuale dell'abitato che risale al Medio Evo. L'antica forma Caramonte, mancante della sediglia, era una trascrizione impropria della pronuncia Saramònte, in quanto un passaggio dalla velare sorda alla tz, pur non raro, è reso improbabile dalla forma attuale. Le successive forme Claramontis e Claramonte sono dei forestierismi, forse influenzati da gentilizi, dai quali è scaturita la denominazione ufficiale attuale, che trova riscontro nel cognome italiano Chiaramonti. Questa appare fuorviante rispetto all'origine del nome autoctono. Infatti, esso appare una concrezione costituita da due termini distinti quali tzara e monte. Nel primo caso si tratta di un ben noto fitonimo, di origine quasi certamente paleosarda, da cui sono derivati il toponimo Atzara e l'omonimo cognome. Il secondo termine, originato dal latino mons, sembra indicare che in questa altura cresceva la tzara, per cui il significato originario di Tzaramònte è probabilmente quello di "monte della clematide". Il fatto che nel Logudoro oggi questo vegetale sia noto con il termine bidighinzu non preclude una diretta derivazione dal citato fitonimo che, essendo preromano, sarà stato presente anche in Anglona prima della sovrapposizione linguistica operata dal latino sul paleosardo. Un significato di "luogo elevato", da claru quando, probabilmente a causa di divisioni interne, perdette importanza e venne soppiantato da Nulvi che divenne di fatto il capoluogo amministrativo e giudiziario dell'Anglona. È probabile che il borgo formatosi al piede meridionale del maniero, dal quale è originato l'odierno abitato, si sia sviluppato a detrimento di due villaggi medievali che erano ubicati, rispettivamente, presso le due chiese di Santa Caterina e San Giuliano e le altre due dedicate a San Pietro e San Matteo (vedi Elva nana). Ciò dovette avvenire assai per tempo se è vero che di questi due centri, di cui fa cenno l'Angius ed è ancora viva la tradizione, non è stato conservato neanche il toponimo. In un secondo momento, probabilmente fra la metà e la fine del Trecento, il villaggio si ingrandì ancora accogliendo i superstiti di Orria Pitzinna (vedi questa voce e Bidda nòa).


Cfr. MAURO MAXIA, I nomi di luogo dell’Anglona e della Bassa Valle del Coghinas, ed. Il Torchietto, Ozieri 1994, pagg. 421-432

Ultimo aggiornamento Venerdì 29 Luglio 2016 07:59
 

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