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1904: Concorso per guardia municipale PDF Stampa E-mail
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Venerdì 08 Febbraio 2013 12:03

Bandito il 19 luglio con un manifesto della Giunta comunale di Chiaramonti

di Claudio Coda

 

Riprendo il contenuto apparso in questo sito, “Un francobollo valeva un drink”, a rievocazione di storie e aneddoti del passato. Alcune di queste riferite a personaggi che operavano in su Municipiu 'ezzu negli anni 1950 e di seguito.

Sovrasta, più di altre, la figura della Guardia Municipale de tiu Giuanne Cadduresu (Giovanni Casula) che, probabilmente, per carattere e molteplici mansioni lo era davvero.

Uomo amabile e di compagnia, a quanto leggo e per chi lo ha conosciuto, e che, oltre ai compiti d'ufficio, erano comprese le pause caffè (si legga “francobolli”). Una distensiva consuetudine già da allora per i titolari di funzioni pubbliche, poi magari ripresa da altri. I colleghi restavano a Palazzo e lui, con scappatoia, andava loro in aiuto.

Senz'altro, tiu Giuanne era il più dinamico, in senso motorio, tra gli stipendiati ingabbiati in mezzo a scrittoi, scaffali e incartamenti. A lui la competenza di controllare che le vie fossero sgombre da rifiuti solidi. Perché quelli liquidi, de su bazzinu, li avevano già lanciati senza timore alcuno e senza avviso, anche da un piano superiore nella strada e di buon mattino.

Poca traccia lasciavano, se non il puzzo sgradevole; più delle volte, lo sversamento avveniva senza l'accertarsi che sotto ci fossero passanti. Anch'io incorsi, molti anni fa, in sa pigada 'e chèja, nel lancio del contenuto di mezzo pitale, l'altra metà sul selciato: “...iscuja fizu me’!”, esclamò tìa [...] intenta a riordinare la camera. E pazienza se mi trovavo a passare lì sotto senza avvertire.

Come non osservare la disinvoltura del gesto! Metodico, quotidiano e, soprattutto, naturale.

Tra gli incarichi accollati a tiu Giuanne, anche la non facile scalata quotidiana del campanile per il caricamento dell'orologio. Questo grande gingillo, è parso di comprendere, regolava e scandiva la vita del paese: tutti con il naso all'insù verso la torre campanaria della chiesa a protendere l'orecchio al tocco e rintocco del quarto, mezzo e tre quarti dell'ora.

Ma, a quanto pare, c'era relazione tra quarti, mezzi e tre quarti dell'orologio e la visita a tìu Boceo. Una volta disceso dalla scaletta di legno e la scala elicoidale, magari con giramento di testa, imboccava sa buttèga. Questo locale, da-e intro inintro, era anche buttighìnu e aveva a che fare con altri quarti e quartini: vinelli e marsala e qualche probabile gassosa. Quest'ultima analcolica. Poi proseguiva a Municìpiu, ben saldo sulle gambe e con il prezioso bollettario, ma avendo, forse, riacquistato equilibrio e tono con un cicchetto.

Immagino pure i festanti colleghi, ansiosi e a lingua fuori in attesa de sos francubùllos.

Tranquilli! Tiu Giuanne non li trascurava affatto.

Nel 1861 il suo omologo, Baingio Migaleddu, percepiva uno stipendio annuo di 100 £. Le mansioni affidategli potevano essere altre, ma non la scalata del campanile a caricare l'orologio. La chiesa fu costruita in seguito.

Ma l'orologio pubblico nel 1856 era presente, Giuliano Casu ne era il custode e percepiva la paga di 40 £ annue. Tale Chessa Senes Antonio, orologiaio di Osilo, nel luglio 1856 aveva ricevuto la somma di 98 £ per “accomodamento”. Altro intervento dello stesso orologiaio-fabbro (così è definito) per intervento di “manutenzione” nel marzo del 1861.

Sono venuto a conoscenza di un documento “Bando Pubblico[1]¹ datato 19 Luglio 1904 ed emanato per ricoprire quel ruolo, ma non so indicarne il vincitore.

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Manifesto della Giunta Municipale di Chiaramonti

Il sottoscritto Sindaco

Rende noto al pubblico

Che per lo spazio di giorni quindici a datare da oggi è aperto il concorso al

posto di Guardia Municipale e banditore di questo Comune, cui va annesso

l'anno salario di lire centoventi, pagabili a mesi maturati, oltre il terzo dei proventi delle contravvenzioni[2] ed i diritti dei bandi.

I concorrenti dovranno presentare le domande corredate dei prescritti documenti

nel termine suindicato.

Chiaramonti, li 19 Luglio 1904

Il Sindaco: firmato Cossu[3]



[1] 120 lire del 1904 corrisponderebbero, all'incirca, a 7.814,334 €

 

[2] Non rinuncio benevolmente all'ironia: quel benefit proposto nel 1904, se esercitato ai giorni nostri, avrebbe fruttato e incrementato lo stipendio dei responsabili. Un rapido giretto, produrrebbe un sacco di soldini in più in busta paga.

[3] Antonio Vincenzo Cossu, sindaco dal 1900 al 1907.

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 08 Febbraio 2013 12:08
 

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