Fra il sacro e il profano: "le pale eoliche di Don Camilo e Peppone" |
Scritto da Enza
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Lunedì 05 Maggio 2008 16:31 |
Che la Sardegna sia un'isola ventosa è un dato di fatto. Non a caso è scelta sempre più spesso come meta prediletta e adeguata per regate di tutti i tipi, dalla vela d'altura, ai kite surf al wind surf e via dicendo. Segni ineluttabili della violenza con cui soffia il vento è visibile nelle forme aereodinamiche degli alberi di ginepro e nella desolazione di ettari ed ettari di campi bruciati dalla forza del maestrale, del levante etc... Non poteva, quindi, sfuggire l'enorme business energetico che è costituito proprio dai pali eolici. A Sedini in provincia di Sassari in località "Littigheddu", il 23-06-06 è stata inaugurata la più grande struttura eolica italiana con un impianto di 36 aereogeneratori e 54 mw in grado di produrre circa 90 miliardi di kw l'anno, quanto basta per coprire il fabbisogno per circa 33mila famiglie, evitando l'emissione in atmosfera di 64mila tonnellate di anidride carbonica (CO2) e il consumo di circa 19mila tonnellate equivalenti di petrolio all'anno. .....E qui.... nasce il dilemma, invero non facile, tra sfruttamento dell'energia pulita e deturpamento ambientale costituito dall'enormi pale.......Ai posteri l'ardua sentenza???????
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