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Onori a Gavino Tolis, Medaglia d’Oro PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Martedì 06 Maggio 2014 18:18

 

Sabato prossimo sarà scoperta una lapide marmorea sulla facciata della casa natale di Giovanni Gavino Tolis, classe 1919, finanziere Medaglia d’Oro al merito civile. Nella circostanza, il Consiglio comunale delibererà la concessione della cittadinanza onoraria al capitano Gerardo Severino, autore di un bel libro su Tolis.

Esattamente settant’anni fa, in questo stesso periodo, Gavino Tolis viveva a Ponte Chiasso gli ultimi giorni di libertà. Arrestato dalle SS tedesche il 24 Aprile 1944, dopo un mese di interrogatori e torture nella caserma tedesca di Cernobbio e poi nella prigione San Donino di Como fu condotto a Milano, carcere di San Vittore.

Da Milano al campo di concentramento di Fossoli, nei pressi di Carpi (Modena). Il 25 Luglio fu trasferito nel centro di transito di Bolzano-Gries, dove fu rinchiuso per una decina di giorni nel famigerato blocco “D”. Il 5 Agosto fu avviato in treno per Mauthausen-Gusen, alta Austria, dove giunse due giorni dopo.

Qui fu assegnato ai lavori forzati, in una squadra addetta allo scavo di una galleria. Resistette per qualche mese. La morte lo colse il 28 Dicembre successivo, causata da privazioni e maltrattamenti. Come racconta un testimone “...fu lasciato, insieme a molti altri suoi compagni, nudo per circa sei ore...”. Di certo non al caldo.

Le sue colpe furono i suoi meriti. Fidanzato con una giovane che a Ponte Chiasso abitava nei pressi della frontiera svizzera (la linea di demarcazione passava proprio nel giardino), Gavino Tolis fece una scelta di campo, dopo l’8 Settembre 1943. Stette dalla parte dei perseguitati dalle SS (ebrei e antifascisti) e si adoperò per favorire il passaggio di costoro in Svizzera. Attraverso quella improbabile linea di confine.

Poteva, quel giovane poco più che ventenne, starsene alla finestra e assistere passivamente alla tragedia che si consumava sotto i propri occhi?

No. Non poteva. La cultura della mutualità respirata in famiglia e in paese fin da bambino glielo impedivano. A Chiaramonti, allora, l’aiuto reciproco era un costume necessitato. E quindi praticato abitualmente. Chi aveva bisogno poteva contare negli amici e nei vicini di casa.

Fu così che Gavino Tolis, di certo consapevole del pericolo cui andava incontro, sacrificò la propria giovane vita per salvare un numero imprecisato di perseguitati politici. Fu questa, appunto, la sua colpa. Fu questo il suo merito. Che la comunità nazionale, nella persona del Presidente della Repubblica, gli ha riconosciuto assegnandogli la Medaglia d’Oro al merito civile il 17 giugno 2010. Meglio tardi che mai.


Ricorrendo il 70° anniversario dell’arresto e della scomparsa dell’eroe chiaramontese, il Lions Club Castelsardo e il Comune di Chiaramonti hanno deciso, rispettivamente, di murare una lapide marmorea nella casa natale del Tolis e di concedere al capitano Gerardo Severino la cittadinanza onoraria di Chiaramonti.

Infatti va a esclusivo merito di Severino, direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza e autore del libro “Il contrabbandiere di uomini” edito da Carlo Delfino - Sassari 2012, la scoperta e la divulgazione della vicenda umana del finanziere chiaramontese.

La cerimonia si svolgerà nella sala consiliare Sabato 10 Maggio con inizio alle ore 18. Nella circostanza, il Consiglio comunale delibererà in seduta straordinaria la concessione della cittadinanza onoraria a Severino. Quindi ci saranno gli interventi commemorativi da parte del sindaco Marco Pischedda, del presidente del Lions Club Castelsardo Carlo Patatu, del colonnello GdF Piergiuseppe Cananzi e del capitano Gerardo Severino. Dopo di che sarà scoperta la lapide affissa nella casa natale del Tolis, in via San Matteo.

Alla manifestazione interverrà Su coro de Tzaramonte. Che, diretto dal maestro Salvatore Moraccini, eseguirà brani del proprio repertorio.

La cittadinanza è invitata a partecipare all’evento. Che sarà straordinario.

Ultimo aggiornamento Martedì 06 Maggio 2014 19:00
 
Commenti (2)
Grazie Chiaramonti
2 Mercoledì 07 Maggio 2014 18:49
Antonio Maria Murgia

Oltre alla celebrazione Giovanni Gavino Tolis, come paesano desidero informare che il fratello di mia povera suocera, Stefano Spanu, nel silenzio di tutti conoscenti e amici passò dalla stessa via, avendo la fortuna di scappare dai forni crematoi raggiungendo a piedi Nizza.

Grazie..
1 Mercoledì 07 Maggio 2014 11:45
Angelo Mureddu

Grazie per aver postato questo articolo... Gavino Tolis era un eroe oltre che un mio lontano parente...


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Grazie a te, Angelo. Avremmo forse potuto non parlare di un tal personaggio? Era nostro dovere. Ti salutiamo. (c.p.)

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