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A un pedofilo violentatore |
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Martedì 12 Luglio 2016 00:00 |
di Nicola Brau
Come puoi cancellare il sorriso di un bimbo, sorriso d'innocenza?
Non si maltratta un fiore; e i bimbi sono i fiori belli di questo mondo; il mondo coi bambini è un giardino fiorito; senza fiori un giardino è un brolo incoltivato; se ne calpesti i fiori è pure brutalizzato.
Se ancora tu ragioni recati da un dottore. Se sei sano ravvediti se sei malato curati. Il male che puoi fare è così vergognoso, è così criminale, che potresti evitare, se non ne trovi un altro, sol con rimedi estremi. Se tu ti riconosci impotente a resistere, il rimedio “impotenza” è unica soluzione, è rimedio indolore. Ci puoi pensare tu ma è dovere ci pensi anche il legislatore.
Cfr. NICOLA BRAU, Qualcosa a qualcuno, Sassari 2017, pag. 11 |
Ultimo aggiornamento Giovedì 30 Novembre 2017 09:55 |
Commenti (2)
Non va sottaciuto che la percentuale maggiore di abusi sessuali, a danno dei minori, vengono barbaramente perpetrati all'interno dei nuclei familiari. Allargati al parentado prossimo e conoscenti di provata stima. Raramente al loro mondo esterno.
Da qui l'esigenza di fare molta attenzione, senza allarmismo preconcetto, con buone dosi di "controlli" ed "occhi vigili". Affrontare, con misurata attenzione e linguaggi propri, a seconda dell'età, il discorso con i minori, sarebbe cosa giusta. Sempre per non creare inutili e dannosi allarmismi.
Così pure i bambini devono crescere in un ambiente sereno e sarebbe dannoso, per la loro crescita, che possano immaginare di essere circondati solamente da orchi. Inquietudine no, ma cautela sì.
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Claudio ha ragione.
Posso fornire una lunga serie di testimonianze circa gli orchi in famiglia. Si tratta di vita vera, di esperienze da me personalmente osservate nel corso della mia attività pluridecennale di capo d'istituto e di giudice presso il Tribunale per i Minorenni.
Gli abusi in ambiente familiare sono oltremodo difficili da scoprire e, soprattutto, da sanzionare, data l'omertà che li nasconde. Un'omertà che, a detta dei familiari dei minori-vittime, è necessaria, al fine di difendere la dignità dei piccoli e non turbare troppo la loro cosiddetta serenità.
Lo so, tutto ciò fa accapponare la pelle, ma è così che va il mondo. (c.p.)
Mi verrebbe da dire occhio per occhio... ma non voglio essere incivile in quanto aggiungerei altra brutalità.
E' questione di civiltà che va affrontata da subito nelle scuole. Non guasterebbe un inasprimento delle pene contemplato all'interno dei reati alla persona con una consistente pena pecuniaria.
No b'at atera cosa pesante, chei cando ti tocant su portafogliu, narat unu diciu sardu.
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Si, Mario, il primo impulso, in presenza di episodi del genere, è invocare la legge del taglione, come ben dici.
Ma, ragionandoci con calma, persone come te e me non possono fare a meno di considerare che il fenomeno è più complesso e che non può essere affrontato e risolto con battute generiche, con l'invocazione del carcere duro o con altre amenità che ci capita di leggere tutti i giorni sui giornali (castrazione chimica et similia).
Si tratta di un problema che può assumere sia aspetti culturali che patologici. Una società seria (e noi non lo siamo ancora compiutamente) cura chi deve essere curato e tiene lontano dalla comunità chi invece pratica quelle abitudini per brama di piacere, licenziosità o altro.
Né ci deve consolare (almeno in parte) il sapere che fatti del genere sono sempre accaduti, in tutti i tempi e in tutti i luoghi.
Tu e io, che abbiamo la fortuna di godere dell'affetto e del sorriso dei rispettivi nipoti, sappiamo quanta ansia ci crea la sola ipotesi che una di tali anime innocenti possa finire nelle grinfie di un orco.
In ogni caso, la questione non va sottovalutata, ma tenuta nella considerazione dovuta. Sempre e ovunque. La Scuola può fare molto. (c.p.)