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Proposta di restauro disattesa PDF Stampa E-mail
Scritto da Carlo Patatu   

Colonne della cantoria della chiesa parrocchiale di San Matteo in Chiaramonti

di Claudio Coda

La notizia del recente restauro dell'alloggiamento della campana della chiesa campestre di Santa Giusta non può che farmi piacere, così come la sensibilità dell'anonimo che ne ha sostenuto l'opera.

Nel gennaio scorso [rif.  commento qui proposto: Sa cantorìa de Santu Matheu] avevo comunicato al Commissario Straordinario -in persona- che quelle colonne abbandonate nel cavedio nell'edificio delle ex Scuola Media, su a Codìna ràsa, potevano essere - e lo sono - parte della cantoria eretta nel 1900 nella chiesa di San Matteo e demolita nei restauri realizzati, maldestramente, negli anni del '67/'70 del Novecento.

Contestualmente, avevo comunicato che un signore si era offerto di far restaurare i “pezzi”, a sue spese, così da ricollocarli nella loro sede storica, ovvero nella navata della parrocchiale o, quantomeno, nella Sala Consiliare. Si mostrò interessato alla segnalazione, alla proposta di restauro, dando mandato agli uffici di provvedere per la consecutio.

I manufatti, subito dopo,vennero collocati in luogo idoneo e riparato. Mi risulta che l'oblatore abbia successivamente chiesto notizie per essere autorizzato ai lavori di risanamento, non ottenendo risposta in merito.

Oppure, è immaginabile, l'iniziativa s'è persa per strada ed il Commissario, che doveva accordarla, autorizzarla in forma scritta, aveva altre incombenze. Tra le tante, cito la delibera n. 46 del 31.05.018 (last minute, anzi laste second). Quella deliberazione è stata modificata parzialmente dall'attuale Giunta Comunale- con determina n. 11 del 12.07.2018 alla luce della rilevanza sociale e culturale dei programmi delle attività proposte dalle Associazioni.

In sintesi: cassato il contributo “Compagnia Teatrale di Bono e Goceano”.

Mi spiace, da cittadino chiaramontese, che non abbia preso in seria considerazione la disponibilità  dell'offerta o, quantomeno, indicazione di osticità burocratica. Sempre che ve ne fosse. Non da meno prendo nota, con una puntina di rammarico, che sia andato via senza inviare un saluto -in forma scritta- ai “suoi” amministrati. Che non l'abbia fatto neppure quando è arrivato, lo dichiaro coram populo.

Detto ciò, per il restauro disatteso: San Matteo c'è rimasto male, non così Santa Giusta.

D'altronde, tra i due Santi, c'è stato sempre antagonismo e da sacrilego, aggiungo: no bàt ìte fàgher, santa Jùsta hàda a bìncher sèmpre!

 

Le foto sono dell'autore, che ringraziamo.

 

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