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Gavino Tolis... chi era costui? |
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Mercoledì 01 Agosto 2018 16:52 |
Inaugurata ieri, a Sassari, la caserma della Guardia di Finanza, intitolata al nostro concittadino eroe delle Fiamme Gialle e Medaglia d’Oro al Valore Civile – Peccato che, nella circostanza, nessuno abbia fatto cenno al suo paese d’origine: Chiaramonti di Carlo Patatu In pompa magna, coi previsti squilli di tromba, i discorsi ufficiali e la benedizione canonica dell’arcivescovo, nel pomeriggio di ieri è stata inaugurata a Sassari la nuova caserma della Guardia di Finanza. Con una cerimonia solenne, così come doveva essere e com’era giusto che fosse. Tanti ospiti, in divisa e no, hanno presenziato al sospirato evento, atteso e auspicato da una dozzina d’anni. Tanti ce ne sono voluti per scrivere la parola fine sulla vicenda di un progetto che, negli intendimenti di chi lo aveva promosso, doveva realizzarsi in tempi di gran lunga più brevi. Ma tant’è.
Ma, nella circostanza, nessuno si è premurato di dire che l’eroe, al quale l’imponente edificio è stato meritoriamente intitolato, era nato da genitori umili in un piccolo paese dell’Anglona chiamato Chiaramonti. Così mi è stato raccontato da chi ha presenziato alla cerimonia imponente e partecipata. Sono intervenuti pure molti sindaci della provincia, fra i quali il nostro. Che si è presentato all’appuntamento con gonfalone e fascia tricolore, pur non avendo ricevuto alcun invito in forma ufficiale. Così come si conveniva e doveva essere fatto. Nessuno gli ha chiesto di prendere la parola per qualche minuto e raccontare al pubblico presente dov’era nato il Tolis e il perché del conferimento, sia pure tardivo, della Medaglia d’Oro al Valore Civile[1]. Collocato in un angolo, il nostro primo cittadino ha assistito contrariato a una parte dell’evento. Infatti, constatato che il paese che diede i natali all’eroe Giovanni Gavino Tolis non era stato nemmeno citato, ha preso armi e bagagli e se n’è tornato a casa. Lascio indovinare a chi legge con quali sentimenti ha compiuto il viaggio di ritorno.
Posso dire che quanto è accaduto mi fa rabbia? Ma che importa? Io non conto alcunché e, a quanto pare, nemmeno il paese dove Gavino Tolis ha aperto gli occhi per la prima volta e si è formato in una comunità che gli ha insegnato a coltivare quei valori che, quando si è presentata l’occasione, egli ha saputo onorare. Pur sapendo di andare incontro alla morte. A soli 25 anni. [1] Questa la motivazione: "Nel corso dell'ultimo conflitto mondiale contribuì alla lotta di liberazione con l'attività di postino delle organizzazioni partigiane e, con eccezionale coraggio, si prodigò in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente nella vicina Svizzera. Arrestato dalle autorità tedesche fu infine trasferito in un campo di concentramento austriaco, dove perse la giovane vita. Mirabile esempio di umana solidarietà e di altissima dignità morale, spinte fino all'estremo sacrificio. 1943/1944 - Mauthausen - Gusen (Austria)".
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Al di là dei meriti di ciascuno, desidero dare il mio apporto alla discussione, aggiungendo che:
Aggiungo, infine, sempre per chiarezza, che in tutti i comunicati stampa diffusi per l'occasione (ripresi dalla stampa locale e da Internet) Chiaramonti è stata citata.
Saluti, Gerardo Severino
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Grazie per i chiarimenti, caro Comandante e Concittadino.
Resta il fatto che il Sindaco del paese natio dell'Eroe cui è stata intitolata la caserma sassarese delle Fiamme Gialle, nella cerimonia è stato relegato in un angolo, probabilmente non degno di stare accanto al suo collega di Sassari, all'Arcivescovo, al generale Comandante e alla sua gentile signora.
Inoltre, se è vero che, nel suo discorso, il generale ha citato Chiaramonti, è altrettanto vero che gli organi di stampa, di cui ha diffuso i servizi il sito ufficiale della GdF turritana, non ne hanno fatto cenno. Insomma, io, compaesano di Gavino Tolis, mi sono sentito offeso. Probabilmente a torto o forse per eccesso di sensibilità.
Questo è quanto.
Ancora grazie e saluti cari.
Egr. Prof. Carlo Patatu,
quanto Lei ha scritto sul commento a proposito dell’inaugurazione della Caserma della Guardia di Finanza intitolata a mio zio Giovanni Gavino Tolis, mi mette tanta tristezza apprendere che Chiaramonti e i suoi cittadini con il Sindaco in testa non siano stati presi in considerazione.
Non capisco le motivazioni.
Personalmente quando sono stata invitata, circa 20 giorni prima dell’evento, con molto rammarico ho dovuto dire che non potevo andare per problemi famigliari. Certo se mi avessero avvisato in tempo mi sarei organizzata e sarei potuta andare.
Il giorno dell’inaugurazione ho sempre pensato a Sassari e cosa avrebbero detto di mio Zio Giovanni Eroe. Comunque, al di là dei comportamenti altrui siamo orgogliosi di avere un Eroe come parente con i Natali Chiaramontesi.
Un saluto a Lei e alla Sua famiglia.
Giovanna Tolis
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Gentile Signora Giovanna Tolis,
grazie! Grazie soprattutto per avere chiarito che almeno di lei non si è scordato il cerimoniere della Guardia di Finanza che ha curato la regia dell'inaugurazione della nuova caserma sassarese.
Mi riesce difficile comprendere perché mai tanta faciloneria (il luogo di nascita di suo zio non figura nemmeno nella lapide marmorea affissa nell'atrio dell'edificio) da parte di un corpo che, solitamente, presta molta attenzione quando si tratta di organizzare manifestazioni pubbliche che prevedano una larga partecipazione di autorità di vario livello. Potrebbe essere stata la fretta... Sappiamo che la gatta frettolosa fa i gattini ciechi.
In ogni caso, com'è stato detto da più parti, le distrazioni della Guardia di Finanza, nel caso in argomento, nulla tolgono alla grandezza di Giovanni Gavino Tolis e ai suoi gesti generosi quanto disinteressati. Gesti che lo hanno portato alla morte orrenda che bene ci ha raccontato il maggiore Gerardo Severino, al quale noi chiaramontesi siamo molto grati per avere portato alla luce la storia intera del nostro giovane ed eroico compaesano.
La ringrazio dei saluti, che ricambio con viva cordialità. (c.p.)
Devo, ahimè, far presente che sulla targa marmorea collocata nell'atrio della nuova caserma non è stata inserita la data di nascita del finanziere Tolis, né tantomeno il luogo.
Restano, anche se con un po' di amarezza, che comunque prescindono, l'onore e l'orgoglio che tale intitolazione dovrebbe suscitare in noi chiaramontesi, poiché da oggi la sede dell'intero Comando Provinciale porta il nome di un nostro compaesano, che ha vissuto come noi la propria infanzia e giovinezza fra queste colline e che tanto lustro ha dato non solo a questa comunità ma all'Italia intera, che serviva; un esempio di valori universali, in difesa dei quali conobbe la morte.
Tutto ciò dovrebbe restare ben vivido nelle nostre menti. Cerimoniali a parte.
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Giusto, Simone. La gaffe degli alti papaveri delle Fiamme Gialle nulla toglie alla grandezza del nostro Gavino Tolis e ai suoi gesti generosi. Tuttavia, come tu dici, resta in noi tanta amarezza. Che abbiamo il dovere di rendere pubblica. In suo nome e nel suo ricordo. (c.p.)