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Lunedì 05 Agosto 2019 12:00

Noi curiamo la preparazione dei nostri figli con lo studio, investiamo in essi risorse economiche e affetti per poi offrirli su un un piatto d’argento ad altre comunità estere, che se li ritrovano bell’e pronti per un utilizzo proficuo nel mercato del lavoro

di Paolo Pulina

Il fenomeno dello spopolamento dei paesi conseguenza del mai cessato flusso migratorio dei giovani (che interessa oggi in maggioranza diplomati e laureati) verso le città della Penisola e dei Paesi europei ed extraeuropei non riguarda evidentemente solo la Sardegna.

Su "La Repubblica - Palermo" del 24 luglio, Giuseppe Smorto recensisce il libro del sociologo reggino, ma a lungo professore di Scienze Politiche a Messina, Tonino Perna intitolato "Con beneficio d'inventario" (Castelvecchi editore). E riassume un’interessante riflessione presente nel libro su un dato del fenomeno migratorio  verso le metropoli continentali - dalle Isole e in generale dal Sud Italia - che è una vera e propria novità  da non sottovalutare.

Scrive Smorto:

"Un'immagine colpisce al cuore: in uno scenario naturale meraviglioso e sempre minacciato dall'uomo, il Sud è più solo e senza prospettive. Con  un fenomeno preoccupante che l'autore, da sociologo, individua: non vanno via solo i ragazzi, la meglio gioventù. Dietro a loro, infatti, cominciano a ripartire i loro genitori, vanno a fare i nonni ad Amsterdam, Colonia, Porto, Milano quando va bene. Continua così in altre forme l'emigrazione, che svuota i paesi, moltiplica le case abbandonate e impoverisce il territorio".

Per la conoscenza che ho dei coetanei dei miei figli (uno risiede a Londra con moglie e figlioletta di 17 mesi; l'altro abita a Parigi con moglie e figlioletto di due anni) anch'essi sposati e con piccoli eredi - e residenti oltre che a Londra e a Parigi anche a Lione e a Lisbona - anche altre coppie come me e mia moglie valicano periodicamente i confini nazionali per poter dare e condividere affetti familiari e anche per dare, se così si può dire, una "piccola mano" nella gestione dei bisogni quotidiani dei piccoli.

Non conosco trasferimenti stabili di questi nonni dalla Lombardia né tantomeno dalla Sardegna, ma non è da escludere - data la vischiosità di certe dinamiche della crisi economica che in ogni dove oggi colpisce le famiglie - che anche nella nostra isola non vi siano preannunci del nuovo fenomeno di abbandono stabile dei territori di nascita da parte di nonni  che rispondono alla chiamata di aiuto per venire incontro alle esigenze concrete dei propri nipoti.

Preziosa sotto tutti i punti di vista  è la  sostituzione quotidiana nel ruolo di cura affettuosa, controllo e assistenza che i genitori, entrambi impegnati sul lavoro, non possono svolgere e che non possono delegare,  oltre che al già costoso asilo, ad altre collaborazioni  a pagamento nelle ore extra asilo.

 

 

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