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Parco eolico con fortezza e complessi nuragici PDF Stampa E-mail
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Domenica 29 Giugno 2008 19:00

Colloquio con Mario Unali, di Carlo Patatu

C'è qualcuno, fra i consiglieri che hanno detto subito si al parco eolico, che s'è presa la briga di andare a vedere cosa c'è nell'area individuata a Sassu Altu dalla IVPC di Avellino? Non sappiamo. Probabilmente, la risposta è no. Se così non fosse, saremmo lieti di essere smentiti. Ebbene, noi non abbiamo competenze in materia; pertanto ne abbiamo chiesto conto a Mario Unali, che quella zona conosce bene per averla esplorata più volte e studiata ricorrendo all’uso di adeguata cartografia, appassionato com’è di tutto ciò che riguarda i siti archeologici di questo territorio.

Tanto per cominciare, cosa c'è d'interessante (ed eventualmente da salvaguardare) nell'area che, stando alla planimetria allegata alla convenzione approvata dal Comune, la IVPC considera "d'interesse della centrale eolica"?

"La fortezza Nuragica di Punta 'e s'Arroccu (597,7 mlm) - dice Mario Unali - si trova nel territorio di Chiaramonti, in quell'ampia regione dai più conosciuta comunemente come Elighia, in Sassu Altu. La sua precisa localizzazione la pone entro il territorio di Su Laccu Segadu, che confina a Nord con Codinas Limpias, a Sud con su Campu de Othieri, a Est con monte Sassu (623.3mt) e a Ovest con monte Elighia (559 m). Quindi è compresa nell'area che ospiterò il parco eolico".

Chiarisci meglio, per cortesia.
"L'imponenza della fortezza in termini di sviluppo e i grossi monoliti che la costituiscono - continua Unali - ne fanno un esempio di opera militare ciclopica. Essa è di forma irregolare; il muro di cinta che la costituisce, largo dai tre ai quattro metri con ripieno di pietrame da riporto, non segue un disegno regolare; ma dà l'impressione che voglia unire tutti gli spuntoni di roccia esistenti naturalmente, inglobandoli in un unico insieme, più forte e più massiccio".

Quali sono le caratteristiche costruttive?
"I grandi massi poligonali di trachite e basalto, vagamente sbozzati, sono sistemati organicamente tra pietre più piccole, talora bene abbozzate. Il muro è lungo diverse decine di metri e, partendo dal costone al confine territoriale col comune di Ozieri, si sviluppa a linea spezzata verso Nord-Ovest con andamento vagamente curvilineo sull'altipiano, per poi tornare verso il costone più a Est nuovamente verso il dirupo, che presenta un salto di qualche centinaio di metri".

Come vi si accede?
"A Nord della fortezza vi è un ingresso che, se non fosse inglobato nella muraglia, si potrebbe definire quasi una tomba dei giganti. È alto quasi due metri e profondo 2,50, con grandi pietre trasversali che lo ricoprono come un dolmen piattabandato. Proprio davanti a questo ingresso, distante una decina di metri, si erge una seconda muraglia, che si chiude a semicerchio sulla prima, quasi a formare una sorta di atrio o antemurale, finalizzato a una migliore difesa da eventuali incursori che potevano giungere dall'altipiano e mai dalla parte opposta, in quanto in presenza del dirupo".

La fortezza ha un solo ingresso?
"Quasi diametralmente opposto, e quindi a Sud-Ovest, un secondo ingresso di dimensioni più piccole, meno appariscente del primo, ma di buona fattura. Guardandolo di fronte, si ha la sensazione di vedere il primo; ma con ridotte dimensioni e con a destra una piccola nicchia prima dell'ingresso".

Come si raggiunge quel sito archeologico?
"Vi si può giungere attraverso tre direttrici: la prima, la più facile e comoda, a piedi o in auto; preferibilmente con un fuoristrada. Arrivati a Codinas Limpias, dirimpetto a Funtana Preideru, dopo aver percorso il rettifilo davanti alle vecchie case ex Rottigni di Elighia e aver fatto cento metri dalla curva a destra, si prende il primo cancello, sempre a destra, seguendo con attenzione un sentiero appena marcato, che s'inerpica dolcemente verso Sud. Nel percorso s'incontrano diverse sorgenti d'acqua (benas ierritzas), che hanno creato un substrato adatto a diverse flore endemiche come lo zafferano (crocus minimus, in sardo zafaranu aresthe) e alcune varietà di orchidea. Il sentiero si ferma a un centinaio di metri dalla fortezza, che appare quasi d'incanto in direzione Sud".

E poi?
"Il secondo percorso lo si fa partendo dalla grande quercia quasi prospiciente le vecchie case coloniche di Elighia. Guardando a Est, si deve affrontare il grande muro di rocce antistante e scalarlo seguendo con attenzione i piccoli camminamenti lasciati da capre e maiali selvatici. Dopo duecento metri, si arriva sull'altipiano, dove si deve continuare tra grandi e intricate piante di cisto e asfodelo".

Veniamo al terzo itinerario.
"Il terzo percorso, sempre partendo dalla grande quercia davanti alla casa colonica ex Rottigni, si diparte dritto verso Sud, costeggiando le rocce e avendo come riferimento il crinale di Elighia. Quando ci si arriva, si deve affrontare una salita ripida, che s'inerpica tra grosse rocce e piante di leccio modellate dal vento fino al pianoro. Si giunge dal lato Sud della fortezza davanti all'ingresso più piccolo".

In definitiva, a quale epoca può farsi risalire quel complesso?
"Per completare il quadro, si può dire che, in generale, dal punto di vista geologico si fa riferimento al Miocene inferiore. Sul versante storico, si può collocarla nel muragico medio. Ovviamente, con tutte le riserve del caso. Vi si trovano diverse cavità naturali che, sia pure da un esame frettoloso, non paiono essere state abitate dall'uomo. Relativamente distanti dalla fortezza, vi sono tre nuraghi e una tomba dei giganti con qualche menhir".

Resta da vedere se l'impianto delle singole torri eoliche a Sassu Altu avverrà nel rispetto delle cosiddette distanze di salvaguardia. Noi ci auguriamo di si; ma avanzare dubbi al riguardo non appare fuori luogo, tenuto conto di precedenti, non proprio edificanti, registrati nel nostro territorio. In tempi non remoti.

Per saperne di più, suggeriamo ai lettori di visitare il sito curato dallo stesso Mario Unali al seguente indirizzo: http://www.archeologosardos.it/

Le foto, dall'alto in basso:

1a Mario Unali

2a L'ingresso principale alla fortezza de S'Arroccu

3a L'ingresso secondario alla fortezza

4a Vista panoramica della piana di Ozieri dalla muraglia della fortezza (tutte le foto appartengono all'archivio di Mario Unali, che ringraziamo per la gentile concessione).

Ultimo aggiornamento Lunedì 30 Giugno 2008 15:49
 

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