Immagini del paese
Statistiche
Tot. visite contenuti : 11409501Notizie del giorno
|
Salutiamo Primavera dalla clausura |
Venerdì 20 Marzo 2020 00:00 | |
Anche nel Marzo del 1864 la Scuola Elementare di Chiaramonti fu chiusa, ma per inidoneità dei locali - Ce lo ricorda una cronaca dell’epoca annotata da Giorgio Falchi[1] di Carlo Patatu Passata è l’uggiosa invernata, passata, passata! Di fuor dalla nuvola nera, di fuor dalla nuvola bigia che in cielo si pigia, domani uscirà Primavera guernita di gemme e di gale, di lucido sole, di fresche viole, di primule rosse, di battiti d’ale, di nidi, di gridi, di rondini, ed anche di stelle di mandorlo, bianche…
osì Angiolo Silvio Novaro[2] 110 anni fa; ma vale anche per l’oggi. Lo dice il calendario, confortato da giornate di lucido sole e temperatura gradevole. Ma, questa, sarà una Primavera particolare. Riporterà di certo battiti d’ale, primule rosse, fresche viole e stelle di mandorlo bianche. Ma, per me (per noi), niente bagni di sole; niente passeggiate salutari; niente gridi festosi di bambini per le strade, ai giardini pubblici, all’uscita da scuola. Stante la diffusione preoccupante e al momento incontenibile del coronavirus, siamo un po’ tutti tappati in casa, costretti a una clausura insopportabile, ma necessaria. Scuole, bar e ristoranti sbarrati; poca gente in giro, per di più col volto coperto da mascherine improbabili, nell’intento di difendere naso e bocca. Trascorro anch’io ore interminabili a leggere libri e giornali, telefonare a parenti e amici, ascoltare musica, dialogare in silenzio col computer. Per quanto riguarda la musica, oltre agli amati Beethoven Chopin, Tchaikowsky, Verdi, Bellini e Donizetti, mi piace riascoltare le canzoni che fanno parte della colonna sonora della mia stagione primaverile. Riascolto con commozione Luciano Virgili, Carlo Buti, Edith Piaf, Roberto Murolo, Domenico Modugno, Achille Togliani, il Duo Fasano, Mina, Celentano, Lucio Dalla, Gabriella Ferri, Louis Armstrong, I Platters, Frank Sinatra, Nat King Cole, Renato Carosone, Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Fabrizio De André e altri che ritengo superfluo citare. Gironzolo in giardino, tanto per fare qualche passo e sgranchirmi un po’ gambe e piedi. In questa condizione di libertà limitata, mi è di conforto che siano pressoché sparite dalla TV le comparsate inutili dei Salvini, Meloni, Zingaretti, Renzi, Di Maio et similia. Tutti pronti ad afferrare il primo microfono di passaggio per cianciare sul nulla. Non interessa più a nessuno quel che dicono quelli lì. Interessa, invece, conoscere il parere di chi sa quello che dice sulla pandemia in corso e se ne assume la responsabilità. Il che non è poco. Com’è accaduto in tutta Italia per il coronavirus, la Primavera del 1864 ha registrato la chiusura delle scuole elementari di Chiaramonti per inadeguatezza dei locali. A tempo indeterminato. Le cose andarono come segue[3]. “Una scuola senza dubbio diversa da quella che conosciamo. Con pluriclassi affollate e distinte in maschili e femminili. Maestri occhialuti e severi. Aule ricavate in locali sempre inadeguati e privi di un qualsiasi servizio o comfort. I faldoni dell’archivio comunale conservano molte lettere di sollecito e di protesta rivolte ai sindaci di turno dai maestri elementari di quel tempo. “Quegli educatori erano costretti a operare in ambienti “…umidi, privi delle necessarie vetriate sulle porte, nocivi alla salute del maestro e degli scolari, non adattabili a scuola serale perché situati all’estremità del paese…”[4] e privi di sussidi didattici quali “pallottolieri, frazionieri, carte geografiche, tabelle e figure della storia naturale”[5]. Un bidello improbabile provvedeva a farci le pulizie a scansione quindicinale! “Il dott. Francesco Maria Cossiga, maestro e medico, non mancò di subissare di proteste il sindaco, sottolineando il disagio cui andavano incontro, specie nella stagione invernale, “...i teneri fanciulli”. (...) “La seggiola dell’insegnante è ammuffita – protestava quel maestro - ... gli arredi sono in pessimo stato...”; e se gli amministratori “...si recheranno a visitare il locale della scuola (...) arrossiranno dall’indecenza…”. Concludendo, quell’insegnante battagliero ricordava al capo dell’amministrazione che “...il benessere sociale in tutti i tempi reclama istruzione! istruzione! istruzione!”[6]. “Ma la scuola non era allora in cima ai pensieri degli amministratori. Come oggi, del resto; e non soltanto a Chiaramonti. Tant’è che il maestro-medico Cossiga, constatato che “...le invetriate alle porte, sollecitate con tre lettere, non sono state messe come se arrivassero da Marsiglia o dall’America...”, aveva deciso di sospendere le lezioni a tempo indeterminato. Ciò accadeva nella primavera del 1864[7]. “Sarà proprio Giorgio Falchi, successivamente e nella sua veste di amministratore comunale, a sostenere in consiglio l’approvazione di un progetto[8] che, redatto inizialmente dall’ingegnere Giuseppe Pasquali, fu portato a termine dall’ingegnere Domenico Cordella[9] e prevedeva la costruzione, nell’attuale via Vittorio Emanuele II, di un caseggiato con due aule scolastiche al piano terreno (rispettivamente per le sezioni maschile e femminile), collocando al piano superiore la casa comunale[10]. Ma, anche in questo caso, si trattava di stanze in parte seminterrate, umide e non proprio adeguate a ospitare “...settanta o ottanta fanciulli, molti dei quali senza educazione di sorta, o mancanti, per povertà, di libri e di carta (...) tutti mezzo asfissiati dall’aria di locali non bastevoli all’uopo”[11]. Per molti decenni ancora i “teneri fanciulli”, compreso chi scrive, dovranno accontentarsi di imparare a leggere, scrivere e far di conto in magazzini umidi e male illuminati, privi di servizi igienici e di riscaldamento, sovente disseminati in varie parti del paese. “Si dovrà aspettare il 1. Ottobre 1960 per inaugurare le lezioni in un caseggiato scolastico finalmente degno di questo nome, dotato di riscaldamento, di bagni con acqua corrente, di arredi adeguati e di bidelli incaricati a tempo pieno[12]”. Come si vede, non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Facciamoci gli auguri per il Covid-19 e cerchiamo di trascorrere questo periodo di forzata clausura come meglio possiamo. [1] Cfr. CARLO PATATU, Chiaramonti – Le cronache di Giorgio Falchi, ed. Studium adp, Sassari 2004, pagg. 64-67. [2] Angiolo Silvio Novaro (1866-1938), poeta, scrittore, traduttore e imprenditore. [3] Vedi nota 1. [4] È evidente la preoccupazione di un docente che sapeva quanto fosse poco consigliabile circolare di notte, al buio e per le strade deserte di Chiaramonti... [5] Cfr. GIOVANNI CARMELO MARRAS, La scuola elementare a Chiaramonti dal 1904 al 1915: edilizia, maestri, alunni. L’istruzione primaria dal 1869/70 al 1911/12 negli archivi del Comune e della Scuola Elementare. Tesi di laurea. Università degli Studi di Sassari, Facoltà di Magistero, a.a. 1994/95: lettera al sindaco di Chiaramonti del soprintendente alle scuole elementari dott. Domenico Quadu in data 05.05.1878. [6] Cfr. GIOVANNI CARMELO MARRAS, La scuola elementare a Chiaramonti dal 1904 al 1915: edilizia, maestri, alunni. L’istruzione primaria dal 1869/70 al 1911/12 negli archivi del Comune e della Scuola Elementare. Tesi di laurea. Università degli Studi di Sassari, Facoltà di Magistero, a.a. 1994/95: lettera al sindaco di Chiaramonti del soprintendente alle scuole elementari dott. Domenico Quadu in data 05.05.1878. [7] Cfr. GIOVANNI CARMELO MARRAS, La scuola elementare a Chiaramonti dal 1904 al 1915: edilizia, maestri, alunni. L’istruzione primaria dal 1869/70 al 1911/12 negli archivi del Comune e della Scuola Elementare. Tesi di laurea. Università degli Studi di Sassari, Facoltà di Magistero, a.a. 1994/95: lettera al sindaco di Chiaramonti del soprintendente alle scuole elementari dott. Domenico Quadu in data 05.05.1878. [8] Cfr. Archvio storico del Comune di Chiaramonti, deliberazioni n. 66-67/1866 e n. 21/1875. [9] Autore anche del progetto della chiesa parrocchiale consacrata nel 1888. [10] V. infra: 1917 – Scomparsa dell’ingegnere Domenico Cordella. [11] Cfr. GIOVANNI CARMELO MARRAS, La scuola elementare a Chiaramonti dal 1904 al 1915: edilizia, maestri, alunni. L’istruzione primaria dal 1869/70 al 1911/12 negli archivi del Comune e della Scuola Elementare. Tesi di laurea. Università degli Studi di Sassari, Facoltà di Magistero, a.a. 1994/95: lettera al sindaco di Chiaramonti del soprintendente alle scuole elementari dott. Domenico Quadu in data 05.05.1878. [12] L’opera, ideata dalla giunta Madau, fu avviata dall’amministrazione Fumera e portata a termine dai sindaci Brandano e Casu. |