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Via i seggi elettorali dalle scuole! PDF Stampa E-mail
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Giovedì 30 Luglio 2020 20:04

La ripresa delle lezioni pone problemi complessi al Ministero della P.I., al Comune e al personale della Scuola - Sarà possibile individuare altri locali per le votazioni?

di Carlo Patatu

È

deciso: le scuole di ogni ordine e grado riapriranno i battenti il 14 Settembre. Il che, in soldoni, vuol dire dopodomani. O giù di lì. Il tempo vola. Soprattutto quando non vorremmo.

Mi par di vedere il mio amico e collega Gianni Marras, dirigente scolastico del Comprensivo Perfugas, da cui dipendono plessi e sezioni staccate di Chiaramonti, indaffarato a misurare, decametro a portata di mano, superfici di aule e corridoi dei caseggiati di competenza per calcolarne la collocazione di scolari e studenti nel rispetto del distanziamento previsto dalle norme sulla cosiddetta sicurezza. In tempi di pandemia da Coronavirus mi toccherebbe fare anche questo, se fossi ancora in servizio.

La ministra Azzolina appare alquanto spaesata nel muoversi all’interno del palazzo di viale Trastevere, sede del Ministero dell’Istruzione. Non sa che pesci prendere e, di tanto in tanto, farfuglia qualcosa che pare uscire dalla bocca di un marziano. Ha pubblicato, è vero, una bozza di quelle che vorrebbero essere le linee d’indirizzo rivolte al personale della Scuola in vista della ripresa dell’attività autunnale. Ma pare che i destinatari non abbiano gradito. Infatti, laddove non si forniscono indicazioni chiare, si rimanda alla libera iniziativa degli organi collegiali e dei dirigenti scolastici. Che qualcosa se la dovranno pure inventare.

Insomma, ancora una volta trionfa la filosofia del “Totò cerca casa”: arrangiatevi!

A questo proposito, muoio dalla curiosità di sapere cosa bolle in pentola al mio paese. Sono certo che il Comune, sollecitato dalla Scuola, non se ne sta con le mani in mano. D’altra parte, tenuto contro della decrescita demografica e dell’ampiezza delle aule dei nostri caseggiati di via Della Resistenza e Codinas, non dovrebbero esserci difficoltà a collocarvi alunni e docenti debitamente distanziati.

C’è invece un altro problema che si pone e di cui si discute da tempo in sede nazionale: collocare i seggi elettorali altrove, invece che negli edifici scolastici. Il 20 Settembre si voterà per il referendum costituzionale. Pertanto, se i due seggi elettorali dovessero essere allestiti nello “Scolastico” come in passato, le lezioni sarebbero interrotte subito dopo l’avvio per l’allestimento e lo smontaggio delle cabine e la successiva sanificazione dei locali.

Nel primo dopoguerra, le elezioni amministrative, politiche e referendum Monarchia/Repubblica del 1946, come pure la politiche del 1948, si svolsero nei due seggi elettorali allestiti nella chiesa del Rosario, all’epoca sconsacrata: dal portone principale si accedeva alla sezione 1, da quellolaterale alla 2. Chiaramonti non aveva ancora un edificio scolastico.

Quindi un precedente lo abbiamo. Potremmo allocare i seggi elettorali fra quattro mura che non siano la Scuola? Con un po’ di buona volontà, credo proprio di sì. I locali di via Brigata Sassari mi pare che si prestino a soddisfare le esigenze dei due uffici elettorali. La sezione 1 potrebbe essere ospitata nella sala del Consiglio comunale; la 2 in una delle stanze che le stanno di fronte. Il servizio di vigilanza troverebbe ampio spazio nella mansarda. Servizi igienici sono presenti nel piano, al quale si accede dalla strada in assenza di barriere architettoniche.

Vogliamo provarci? C’è tempo per pensare anche ad altre soluzioni. Per ragioni ovvie, stavolta non sarà il caso di scomodare la chiesa del Rosario. Il Comune dispone anche di altri locali da prendere in considerazione.

Mi piacerebbe conoscere, al riguardo, il parere dell’Amministrazione.

 

 

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