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Pensierino di Domenica 8 Novembre 2020 |
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Sabato 07 Novembre 2020 17:26 | |
di Franca Valeri[1]
edicato al Teatro (azzoppato dalla pandemia e orfano anche di Gigi Proietti); ma anche a chi lo ama e ha la possibilità di frequentarlo, lasciandosi prendere totalmente dalla magia che si crea in sala quando, spente le luci, si alza il sipario.
Il teatro, scrive Dalila Borriello, è forse la massima espressione della libertà umana. Sul palco teatrale l'uomo è libero di dire qualunque cosa, raccontare qualunque storia in qualunque modo. Da qui il suo incantesimo e il suo fascino. Anche lo spettatore si sente libero di essere se stesso. Magari ritrova, in quello che vede, le idee e i pensieri propri. Perché questo è il teatro: il racconto di una vita o di tante vite, mille storie, mille pensieri, brutti o belli; ma lì sono tutti liberi di muoversi e di trasmettersi di viso in viso, da chi sta sul palco a chi sta seduto sulle poltrone. Andare a teatro non vuol dire uscire dalla propria vita di tutti i giorni; vuole dire arricchirla e anche rigenerarla, essendo il teatro fonte di emozioni, sensazioni non quantificabili e tutte descrivibili perché per ogni persona sono diverse a seconda anche dello spettacolo cui si assiste.
“Il teatro è la bella copia della vita: il Male è più punito, il Bene più lodato e la Morte è finta”.
[1] Franca Valeri, pseudonimo di Franca Norsa (1920-2020), attrice, sceneggiatrice e drammaturga di teatro e di cinema, nota per la sua lunga carriera di interprete caratterista. Appassionata di teatro musicale, nella sua carriera si è dedicata anche alla regia operistica. Eebbe un repertorio classico di personaggi teatrali, radiofonici, cinematografici e televisivi, che rappresentarono una sorta di "maschere" che impersonò spesso durante le sue rappresentazioni. Fra questi, ricordiamo la Signorina Snob, Cesira la manicure e la Sora Cecioni. |