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Col Covid, a Gennaio, la Sardegna chiude in arancione |
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Lunedì 01 Febbraio 2021 11:43 |
Partito male, il mese scorso si è chiuso registrando dati confortanti, sebbene gli automatismi delle disposizioni ministeriali ci abbiano relegato incomprensibilmente in zona arancione di Carlo Patatu Il nuovo anno non si era avviato bene nell’Isola: contagi Covid e decessi in aumento, indici di diffusione del virus ugualmente in fuga verso l’alto. Paghiamo pegno, dicevano gli specialisti, per gli assembramenti natalizi. Nei nostri paesi, inoltre, può avere influito anche la consuetudine di riunirsi in tanti, in troppi date le circostanze, per la macellazione casalinga dei maiali per il consumo familiare. In quei frangenti, non si osserva (non si può) il distanziamento sociale, né è pensabile che i nostri allevatori, adusi a operare all’aria aperta, provvedano all’abbruciamento e allo squartamento del suino con l’impiccio della mascherina. Né sanificando le mani, di tanto in tanto. Gennaio si era aperto con l’11% dei contagi sui tamponi processati e si è chiuso col 7,6%. Durante il primo mese di questo 2021, sono stati processati 97.696 tamponi (-12.016 rispetto a Dicembre) con una media giornaliera di 3.151 (-388 rispetto al mese precedente). Sempre a Gennaio, i contagi sono stati, nel complesso, 7.324 (-2.314 rispetto a Dicembre) con una media giornaliera di 236 (-7 su Dicembre) e un indice medio mensile di contagio che si è assestato sull’8,14% (-0.49 rispetto al mese precedente). Rileviamo che il giorno più critico per i contagi, pari a 411, è stato il 12 Gennaio; il maggior numero di tamponi processati (5.991) è stato rilevato il 21 Gennaio, mentre il più altro indice dei contagi (15,7%) è da attribuire al giorno 12. Il giorno 8, invece ha visto il massimo giornaliero dei decessi (15). Da una settimana, per decisione del Ministro della Salute, la Sardegna è nuovamente in zona arancione; salvo diverso pronunciamento del TAR, al quale si è rivolto, imbufalito, il presidente della Regione, resteremo arancioni almeno per altri sette giorni. Nel frattempo, ha preso l’avvio la vaccinazione anti Covid riservata ai sanitari e agli ospiti delle case di riposo. Poi toccherà agli ultraottantenni e, a scalare gradualmente, alle altre fasce di età. Vero è che ci sarà un lieve ritardo sul cronoprogramma a causa della riduzione delle forniture del vaccino da parte della case farmaceutiche produttrici. Ma, intanto, la macchina si è mossa e, per quanto ci riguarda, non si è mossa male. Vediamo un barlume di luce in fondo al tunnel? Forse sì. Speriamo bene. |