Coltza a chie no at porcu… |
Scritto da Rita Branca
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Sabato 12 Marzo 2022 12:37 |
Come tutti i racconti di Salvatore Patatu, assolutamente delizioso, gustoso nell’autenticità del logudorese conosciuto nel profondo. Nelle vividissime descrizioni prendono vita quadri di vissuto che colmano il cuore di nostalgia di chi, come me, ė sardo e ha origini contadine, ma che incantano qualunque lettore sia in grado di comprendere la nostra lingua. Ottimo l’affiancamento di versioni in altre lingue per far volare queste pregevoli opere nel mondo.
Ritengo che esse costituiscano un validissimo strumento per rivitalizzare “sa limba sarda” e possano essere meravigliosi materiali didattici per far innamorare le giovani generazioni, non solo della lingua e della cultura sarda, ma anche della lettura in generale.
Lunga vita creativa a Salvatore Patatu!
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