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Commenti (73)
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Ho provveduto a spedirle lo spartito al suo indirizzo privato di posta elettronica.
Saluti cordiali. (c.p.)
Mi piacerebbe farla suonare al matrimonio di mia figlia. È possibile avere spartito per organo? Grazie mille, è stupenda.
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Le ho spedito lo spartito al suo indirizzo i posta elettronica.
Saluti cordiali.
Carlo Patatu
Buongiorno, avrei bisogno dello spartito S'aneddu per soprano solo.
Grazie. Cordiali saluti.
Cogoni Arianna
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Buongiorno a lei.
Le ho spedito lo spartito di cui dispongo al suo indirizzo privato di posta elettronica.
Saluti cordiali. (c.p.)
Avrei necessità di sapere se è possibile risalire all'editore del libro oppure anche un contatto telefonico con l'autore. Grazie
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Giuliano Chirra, bittese, medico con la passione per la ricerca storica, è l’autore del libro “Mortos in terra anzena”, tre volumi fitti di nomi, luoghi, date e circostanze inerenti ai 1846 soldati sardi sepolti in terra straniera durante la guerra 1915/18.
Altro non so al riguardo. (c.p.)
NON RIUSCIAMO A TROVARE LA VOCE REGISTRATI LO SPARTITO CI SERVE URGENTE
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Buongiorno. Le ho inviato lo spartito al suo indirizzo privato di posta elettronica.
Saluti cordiali. (c.p.)
Buonasera posso avere lo spartito per pianoforte della bellissima canzone s'aneddu? grazie
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Buongiorno. Le ho inviato lo spartito al suo indirizzo privato di posta elettronica.
Saluti cordiali.
(c.p.)
Buongiorno, da qualche anno leggo e frequento il sito, per piacere e per una certa curiosità storica legata alle origini della mia famiglia.
Mio nonno materno Antonio Cubeddu, nato a Chiaramonti nel 1871, era il figlio di Vittoria Cossiga, cugino quindi di Peppino Cossiga padre del Presidente Francesco e di Gavino Cossiga di Napoli.
Ho avuto modo di scaricare alcune composizioni de su Poeta Christianu ma non ho potuto procurarmi la Doctrinetta in sonettos logudoresos.
Saprebbe aiutarmi?
La saluto cordialmente.
Alberto Ciccu da Cagliari
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Gentile lettore, in relazione alla sua richiesta, le ho inviato un messaggio al suo indirizzo privato di posta elettronica.
Saluti cordiali. (c.p.)
Buonasera, vorrei chiedervi se per caso avete il testo della canzone CHE FOZA IN SU 'ENTU di Cordas e cannas. e poi vorrei farvi in complimenti per il sito che da anni guardo sempre con grande interesse. Un caro saluto da Luigi Sanna.
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Ringraziando per le espressioni d'interesse per questo mio blog, le comunico che sono spiacente di non poterla accontentare. Ho fatto pure una ricerca e non sono riuscito a trovare il testo scritto di quella bella canzone dei Cordas e Cannas.
Tuttavia, se lei avrà voglia e tempo, potrà trascriverne il testo ascoltandone l'esecuzione. Basta cliccare sul link
https://www.youtube.com/watch?v=WgUta1RFHLA
Saluti cordiali. (c.p.)
Buonasera. mi servirebbe urgentemente il testo e gli accordi x chitarra del canto di Maria Giovanna Cherchi S'ANEDDU . la sposa la vorrebbe cantare al suo matrimonio il 29 agosto. grazie.
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Ho provveduto a spedirle lo spartito al suo indirizzo privato di posta elettronica.
Saluti cordiali. (c.p.)
Cordiali Saluti da Antonio Pigozzi.
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Non conosco la canzone. Se qualche lettore ne è a conoscenza, ci farà cosa gradita segnalandocela. Grazie. (c.p.)
Buonasera, mi chiamo Francesco Suppa e dirigo una Corale parrocchiale a Bellinzago Nov.se. Il prossimo 28 settembre, i miei genitori festeggeranno il 50esimo di matrimonio e, per l'occasione, mi piacerebbe poter eseguire con il coro questa bellissima canzone. Desideravo sapere se è possibile avere lo spartito per coro. Mia madre è sarda della provincia di Sassari. Ringraziando per l'attenzione invio,
Cordiali saluti
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Gentile lettore, ho provveduto a spedirle lo spartito al suo indirizzo privato, con tanti auguri ai suoi genitori per il bel traguardo che vanno a tagliare e a lei di buon lavoro. (c.p.)
Raccontava di aver passato molte ore in mare prima dei soccorsi. Grazie a chiunque di Voi abbia una, anche piccola, notizia.
Sono il maestro del coro parrocchiale di Ilbono e mi servirebbe (se possibile) lo spartito per chitarra di S'ANEDDU per poterlo proporre per i matrimoni a cui veniamo chiamati (gratis) grazie per la Vs disponibilità e per il Vs bellissimo sito saluti Franco Collu.
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Buongiorno Maestro. Ho già provveduto a spedire al suo indirizzo privato di posta elettronica copia dello spartito richiestomi.
Can gli auguri di buon lavoro e saluti cordiali. (c.p.)
Buon pomeriggio sono venuto a conoscenza per caso di questo bellissimo sito e della straordinaria possibilità (spero) di venire in possesso dei nove brani della Novena di Natale in quanto, visto che il tempo si avvicina, mi piacerebbe moltissimo riproporla nella nostra bellissima lingua sarda. Disposto anche a pagare eventuale prezzo per il disturbo. Conto nella Vostra disponibilità e in attesa di cortese e certo riscontro porgo sentiti ringraziamenti e cordiali saluti.
Antonino Collu
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Non disponiamo di alcuno spartito dei canti che accompagnavano la novena di Natale in latino. Abbiamo provveduto, comunque, a spedirle al suo recapito privato gli spartiti di canzoni natalizie in sardo. Ovviamente, non c'è alcunché da pagare.
Con tanti auguri di buon lavoro. (c.p.)
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Ho provveduto a inviarle gli spartiti richiesti al suo indirizzo privato. Saluti cordiali. (c.p.)
Potete aiutarmi?
C. S.
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Saluti cordiali. (c.p.)
Ringraziandovi anticipatamente, vi corgo i nostri più cordiali saluti
Alessandro Borgia
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Le invio al suo indirizzo di posta elettronica il materiale di cui dispongo, nella speranza che possa tprnarle utile. Con saluti cordiali. Carlo Patatu
scrivo dalla provincia di Bologna e vorrei proporre ai cori dove canto di imparare questa bellissima canzone. Per questo chiedo se possibile la cortesia di ricevere lo spartito per cori a 4 voci maschili.
Grazie infinite e a presto
Paolo Piacenti
Coro Monte Pizzo di Lizzano in Belvedere (BO)
Coro CAI AAB di Porretta Terme (BO)
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Le spedisco privatamente il materiale di cui dispongo, sperando che possa tornarle utile. Con tanti auguri di buon lavoro.
Carlo Patatu
mi permetto di scrivere anche se temo di sollevare un vespaio.
Molti anni fa mi impegnai nel tempo libero ad una ricerca genealogica sugli antenati del nostro emerito Presidente della Repubblica Francesco Cossiga con l'intenzione di fargliene dono.
Vicissitudini di salute e famigliari mi costrinsero ad interrompere.
Poco tempo fa ho ritrovato in un cassetto questi appunti. Sono in pensione e il tempo da impegnare è tanto.
Ho ripreso le ricerche ma una mattina che ero nell'archivio di don Zichi mi sono bloccato perché non riuscivo a rintracciare tra i morti di Chiaramonti del 1855 il nome di Bainzu Cossiga su poeta christianu. Mentre mi arrabattavo mi sono lamentato con una gentile signora che era seduta affianco. Per un'incredibile coincidenza la signora mi disse che anche lei, per motivi di genealogia famigliare, aveva fatto le stesse ricerche e che non avrei trovato quel nome negli elenchi di Chiaramonti ma tra i morti per colera della Parrocchia di Sant'Apollinare. Mi avvertì del fatto che sarei rimasto stupito del luogo in cui avvenne la morte. E così fu. Si chiederà perché le scrivo. Il motivo è solo per capire come mai non abbia trovato riscontro in nessun altro sito o pubblicazione e se lei invece potrà soddisfare questa mia curiosità.
La ringrazio e cordialmente la saluto,
Michelino Sotgiu - Sassari
Ringraziando anticipatamente, porgo cordiali saluti e felice Natale.
Vi scrivo da Cagliari.
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Vedremo di rimediare, in qualche modo. Grazie per gli auguri, che ricambiamo. (c.p.)
ho letto con vivo interesse quanto scritto da Salvatore Patatu a proposito dei canti da eseguirsi durante la Novena di Natale e credo che per un direttore che serve volentieri in chiesa sia una vera novità.
Della serie mi mancano "Gloria, it'est custa armonia?" e "Cando est nadu Gesus". Mi pregio cortesemente chiedere: è possibile avete questi due titoli? Ancora, ho cercato invano notizie di Don Agostino Sanna che questi canti ha messo in musica, mi fornireste un poco della sua storia?
Ringrazio e cortesemente saluto, Marco Pibiri.
Via F.lli Cervi 24 09047 Selargius.
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Giro la richiesta a Tore Patatu che, se in grado di farlo, non mancherà di soddisfarla.
Saluti cordiali. (c.p.)
Ora per Carlo Patatu sono giusti ottanta. Auguri che l’amata barca maddalenina lo conduca al porto del doppio cinquanta gli fa l’intera famiglia di Paolo Pulina.
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Vi ringrazio di cuore e ricambio con affetto e stima.
Sos annos no suni mai tantos in sa mezzus serie des sos "Anta" su auguriu chi sa salude siada tanta. Tundu e bellu in su casu este su eventu ti auguramus bonas finu a chentu, e sos chentu de che brincare cun meda antos.
I nostri più cari auguri di buon compleanno.
Salvatore Cossu e famiglia
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Grazie, Salvatore. Grazie a te e famiglia. Vi abbraccio. (c.p.)
Ciao.
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Spiace dire che io non so niente della Farris. se ha qualcosa d'interessante, ce la mandi. Grazie. (c.p.)
Gent.le CARLO,
ho letto finalmente i tuoi testi che mi hai consegnato a Giugno del c.a. Mi congratulo con te per la puntualità dei fatti esposti e per ciò che tu hai potuto fare per il Paese, pur trovando tanta difficoltà.
Sono stata presa dalla nostalgia e, guarda caso, riconoscendo tante persone dalle tue foto pubblicate, mi è venuta la voglia di tornare a Chiaramonti. Ciò anche perchè tu menzionando Su Sassu mi hai fatto ricordare che tutta la Famiglia Quadu ha ancora terreni abbandonati. Purtroppo come sai i miei fratelli abitano tutti lontano. Ho intenzione di venire a Chiaramonti proprio per cercare di vendere i circa 8 ettari di terreno esistenti a Su Sassu.
Intanto ti saluto cordialmente e ti auguro buone feste insieme ai tuoi cari.
Domenica Quadu
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Grazie a te per la stima che mi manifesti e per la nostalgia che provi per il nostro paesello. Che è molto cambiato, rispetto a com'era quando lo hai lasciato tu. Sia nella fisionomia che nei comportamenti delle persone. In ogni caso, quando verrai, non mancare di farti vedere.
Ricambio gli auguri e i saluti cordiali. (c.p.)
Credo che vi saranno fischiate le orecchie tutto ieri, per via delle frisciolas di Tonina.
Non avevo mai fatto le frittelle con l'imbuto perchè pensavo che fossero difficili e, soprattutto, non amando i dolci troppo "unti", avevo paura di sbagliare. Avendo letto la ricetta di Tonina: un nome, una garanzia, ieri ho deciso di osare! Ero così sicura dell'infallibilità della ricetta che, dopo aver dosato religiosamente tutti gli ingredienti, li ho messi dentro l'impastatrice per farli impastare a dovere... dopo uno, due tre, tentativi, mentre la cucina si riempiva di odore di gomma bruciata, e l'impastatrice smetteva di funzionare, ho dovuto versare l' ammasso di impasto duro e appiccicoso come l'attak dentro una zuppiera!
A quel punto vi ho pensato tanto... non può essere che i liquidi indicati nella ricetta fossero un tantino insufficienti? Qualcun altro ha provato la ricetta o sono rimasta l'ultima che ne ha ancora bisogno per fare le stranote frisciolas?
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Cara Maddalena, ho fatto ricontrollare da Tonina la ricetta delle frisciolas pubblicata a suo tempo. Pare essere quella giusta. Tant'è che, proprio Sabato scorso, l'abbiamo utilizzata per un assaggio piccolo piccolo. Che è risultato gradito, come da manuale. Non ti resta che riprovarci; ma senza usare l'impastatrice (inadatta a un impasto non solido), bensì le cosiddette fruste. Prudenzialmente, riprovaci con mezza dose, per non osare troppo. Oppure fai un salto qui. In bocca al lupo e un abbraccio. (c.p.)
Auguri per aver superato la soglia dei 2 milioni di visitatori, un grande traguardo. saluti mario pinna
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Grazie, Mario. Sai che non me n'ero accorto?
Hai ragione: un bel traguardo; insperato, oltretutto, data la situazione in cui operiamo. In ogni caso, anche marciando a piccoli passi, lento pede, come dicevano gli antichi romani, continueremo a tenere accesa questa fiammella. Finché voglia e salute ce lo consentiranno. (c.p.)
ESISTE DA OLTRE 65 Anni, ...
CON LA ZONA FRANCA LA SARDEGNA PAGHERà MENO TASSE ALLO STATO.
AJò FORZA PARIS.
Carlo carissimo,
grazie all'intercessione del mio cugino-figlioccio Paolo ho la gradita occasione per inviare un affettuoso saluto a te, a Vladimiro (giustificato dall'età un po' avanzata ti confesso che non ricordavo il suo nome) e a Tonina (mi auguro che sempre la tarda età non mi abbia tratto in inganno sbagliando il nome. Sa ezzesa è bella ma cantu è fea).
Di te conservo un ottimo ricordo come parente, come Sindaco e come amico.
Questa iniziativa che avete intrapreso è molto bella e, se ne fossi capace ma non lo sono, lo farei anche per Ploaghe.
Ti abbraccio
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Carissimo Giommaria,
hai ragione: biadu a chie s'idede. Se 'ezzesa, come ben dici, non solo è fea, ma ci porta pure a tirare i remi in barca e a perdere un po' i contatti con le persone. Anche le più care e con le quali un tempo abbiamo avuto frequentazioni assidue, gradevoli e proficue. Ho letto sulla "Nuova", tempo fa, una bella lettera di Gianfranco Pulina sulla scuola (si tratta senz'altro del tuo secondogenito, vero?). Naturalmente, per quel che vale, sottoscrivo quanto ha scritto. Con l'efficacia che gli canta. La scuola non è stata mai in cima ai pensieri di chi ci governa: a tutti i livelli.
Per quanto attiene al sito, devo dirti che, fino all'anno passato, lo seguivo con cura quasi maniacale, aggiornandolo quotidianamente e ponendo, anche provocatoriamente, questioni inerenti soprattutto a questo povero e disastrato comunello. Ma l'apatia dei miei compaesani mi ha indotto a lasciar perdere, data la loro scarsa propensione a rispondere e a lasciarsi coinvolgere. Ozu perdidu!
Anch'io, di te, serbo un bel ricordo, legato soprattutto alle cose che abbiamo fatto insieme per il Comune, in un quinquennio povero e, anche allora, in piena crisi (le automobili, in quegli anni, viaggiavano a targhe alterne, la domenica. Ricordi?).
Vladimiro è padre di due bambini (Giovanni e Carla) e vive a Catania, dove lavora come direttore di progetto presso un consorzio di aziende nel campo dell'informatica. Sta bene e tira anche lui la carretta, sperando che passi 'a nuttata, come diceva Eduardo.
Paolo Pulina è un collaboratore assiduo, competente e seguito dai lettori. Racconta eventi di carattere culturale aventi per oggetto la lingua e la letteratura sarde, descrivendo un pezzo di Sardegna d'oltremare.
Il tuo intervento è stato per me una vera sorprasa. Te ne sono grato. Spero di poterti rivedere a breve.
Un abbraccio a te e ai "ragazzi". (c.p.)
Curiosando nel sito del comune di Chiaramonti però, con mio grande stupore non ho trovato traccia di tale evento. Poichè credo che far arrivare una tappa del giro a Chiaramonti comporti anche un (sostanzioso?) contributo da parte del comune alla società organizzatrice mi sembra strano che non gli sia stato dato il giusto risalto. Oppure la manifestazione è stata realizzata "gratis et amore dei".
Cosa sai dirmi in proposito?
Un caro saluto Gian Piero
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Posso dire che la notizia dell'arrivo a Chiaramonti di una tappa del Giro ciclistico di Sardegna non è la sola cosa che manca nel sito ufficiale del Comune. Magari, fosse solo questa!...
Per il resto, non ne so niente. Ma, a questo punto, non mancherò d'informarmi e darne conto. Se sarò venuto a capo di qualcosa, naturalmente.
Ricambio cari saluti. (c.p.)
Tanti saluti per mia famiglia in chiaramonti
Jolanda grubben
formaggıo ormaı super rıchıesto in tante varıetà. Comunque mı trovo bene, non mı fanno mancare nıente; rıbadısco per una volta che ne abbıamo parlato sono persone squısıte. Vı abbraccıo.
Franco Saba, a presto.
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Un saluto cordiale a te, caro Franco, impegnato a esportare nel continente asiatico la cultura e la professionalità dei maestri caseari sardi. E producendo quell'ottimo formaggio che a Chiaramonti noi abbiamo smesso di produrre da un pezzo. Per incapacità nostra, è bene sottolinearlo. Buon lavoro! (c.p.)
N. Scanu-Rm
Porgo le mie congratulazione per il lavoro eseguito. Il sito è elegante e scorrevole nel leggerlo.
Saluti. Zuseppe Ruju de Piaghe.
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Grazie, Zuseppe, per gli apprezzamenti e per l'attenzione. Giriamo le osservazioni fatte a Tore Patatu. Che, siamo certi, non mancherà di dire la sua sull'argomento. Ricambiamo i saluti. (c.p.)
Per il momento saluto il Prof. Carlo ed il rimanente gruppo dei chiaramontesi di buonsenso. Un caro abbraccio Gianni Mannu
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Finora i pini stanno al loro posto. Non sappiamo se per un savio ripensamento della giunta per via delle proteste della gente; oppure se si aspettano tempi migliori. E cioè che la questione decanti. Speriamo bene. Grazie per il contributo. Saluti e auguri anche a te. (c.p.)
Un saluto affettuoso.
Mar. CC. Corrado Atzori
Vorrei sapere si questa festa della sagra 2009 sia realizzata il 4 o il 5 luglio????
Tanti saluti dal Belgio. A BIENTOT EN SARDAIGNE
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La manifestazione "Sagra della ricotta", ci assicura il presidente della Pro Loco Alessandro Unali, si terrà Sabato 4 Luglio prossimo. Ovviamente, ne daremo conto a tempo debito.
A presto, dunque. Ci rivedremo a Chiaramonti. c.p.
Il 02 Marzo moriva Giovanni Accorrà, mi permetto di scrivere un modestissimo ricordo. Credo di non sbagliare nell'affermare che io sono stato uno dei primi Castellanesi che Giovanni conobbe appena si stabilì nella nostra cittadina dopo decenni trascorsi da emigrante a Genova. Avevamo aperto da poco gli uffici della Cgil, e lui da ex delegato dell'Italsider si mise da subito a disposizione.
Nel mese di Marzo del 1984 divenni Responsabile della struttura e chiesi e ottenni che il Segretario (il primo) della Lega dei Pensionati (Spi-Cgil) fosse Accorrà. Mantenne l'incarico per 12 anni, ma anche dopo non si allontanò, rimanendo sempre al nostro fianco con i suoi suggermenti e spesso con le critiche e i rimproveri. Dire oggi che il mio rapporto con Giovanni è stato sempre facile sarebbe ipocrita, spesso culminava con discussioni anche aspre su questioni di vedute differenti della vita politica e sindacale del nostro territorio. Il tutto però veniva dimenticato da lui dopo la lettura giornaliera dell'Unità e da una fumata della sua immancabile pipa, ritornando ad essere quella persona squisita che era.
Potrei raccontare centinaia di aneddoti, alcuni anche divertenti, altri che denotano la sua grande generosità. Come tutti sanno, lui amava parlare in sardo e non si curava minimamente se l'altro lo capisse o no. Tantissime volte, nel rispondere al telefono, s'imbatteva con i nostri colleghi della Germania o della Svizzera e lui, come fosse la cosa più naturale del mondo, rispondeva in dialetto con evidente grande divertimento di tutti. Aveva sempre dietro pacchi di torroncini (non cioccolatini caro Tore), rigorosamente di Tonara, che distribuiva a tutti; soprattutto ai bambini, che amava in modo incredibile, forse per la mancanza di figli suoi.
E' risaputo che, da buon artigiano sia del legno che del ferro, avesse un'officina abbastanza attrezzata. Chi ha la possibilità di recarsi alla Cgil di Castelsardo può notare alcuni oggetti fatti da lui. Spesso gli chiedevo in prestito degli oggetti, tra cui il trapano. Un Capodanno, una delle poche festività che lui festeggiava per le cose già note, si presentò a casa mia con un pacco regalo. Mi dissi che erano i soliti torroncini. Aprii il pacco e ne uscì un bel trapano, con lui che se la rideva sotto i suoi enormi baffoni. Come a dire: così la smetti di scocciarmi.
Credo che, a modo suo, mi abbia voluto un gran bene. Ma anche io gliene volevo. Mi mancherà quest'uomo, mi mancheranno i suoi rimproveri, il vederci il mattino all'edicola, il chiedermi di andare a Chiaramonti a "leare su caffe", le sue parlate in chiaramontese e i suoi racconti di emigrante.
Ciau Giuà. Gavinuccio
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Anche noi ci uniamo al ricordo che Gavinuccio Sulas fa del nostro amico e compaesano Giovanni Accorrà. c.p.
Mi ricordo che era un grande nuotatore, sulla spiaggia di "Sacro Cuore" (oggi invisibile agli occhi dei passanti, per gli abusi edilizi). Noi ragazzini lo ammiravamo, quando si allontanava così tanto dalla riva, da scomparire all'orizzonte; e non lesinava al suo ritorno, vedendo alcuni suoi alunni, di offrire un gelato a tutti.
Mi ritorna alla mente un bruttissimo ricordo (spero di non confondere con il fratello, anche lui prof. a Chiaramonti), un incidente stradale che coinvolse il Prof. DESSOLE e nel quale rimase gravemente ferito, gettando nella più profonda tristezza tutti i suoi alunni, e dal quale poi si é rimesso molto bene.
La prima volta che ho visto il mare avevo 12 anni (nel 1962); é il prof. DESSOLE che gridò nel pullman che ci conduceva a CALA GONONE, "per chi non ha mai visto il mare, ecco il mare!". Ed io guardavo intorno e vedevo solo foschia (era il mese di Marzo), finché non siamo arrivati vicino alla spiaggia, dove finalmente ho visto questa grande distesa d'acqua. Io, che ero già molto impressionato dalla (per me) grande distesa d'acqua che rappresentava "su bacinu 'e Madau", fui colpito dal movimento delle onde, dalle quali mi tenevo lontano, da buon sardo dell'interno.
Auguri di lunga vita, al Prof. DESSOLE e alla sua famiglia.
Ottavio SODDU Belgio
Leggendo le note scritte dal Signor Mario Soddu e ricordando l’alta considerazione che anche mio fratello aveva di lui, del Professore, oltre ad essere stato, a loro dire, un buon insegnante, emerge soprattutto il lato umano... persona generosa, sensibile e attenta anche ai problemi familiari dei suoi studenti. Il Professore regalò il libro KIM a mio fratello, che sicuramente conserva tuttora.
Un saluto cordiale.
L. N. Scanu/Roma
Ho cercato, a quel punto, di prepararmi all'incontro, di ritornare indietro negli anni, di quasi cinquant'anni, e di riportare alla memoria quel periodo, i primi anni Sessanta: la scuola, i colleghi e gli alunni ai quali avevo avuto la fortuna di trasmettere ciò che la scuola, e la famiglia in parallelo, mi avevano dato e continuavano a darmi sotto forma di cultura, educazione, senso del dovere e, soprattutto, rispetto nei confronti degli altri. Ero ancora giovane studente, poco più che ventenne, e perciò consapevole della mia inadeguatezza a ricoprire un ruolo così importante e della responsabilità che dovevo assumermi di preparare alla vita i giovani che mi venivano affidati.
Ho avuto la fortuna dalla mia: i ragazzi che, un anno dopo l'altro, frequentavano le mie lezioni hanno sempre manifestato grande serietà, educazione e desiderio di apprendere. L'azione educativa della scuola, così, si semplificava. Iniziava, inoltre, a completarsi con quella della famiglia, in una società nella quale si manifestavano i segni di una ripresa economica. L'insieme di questi avvenimenti favoriva il riaffermarsi dei valori più importanti, indispensabili per condurre una vita più sana e dignitosa. In una situazione del genere c'era posto anche per un insegnante giovane come me. Ma c'era anche il rovescio della medaglia, come sempre e in ogni tempo.
In questo scenario ho inquadrato il rapporto che, frugando tra ricordi sempre più chiari, mi è ritornato in mente: te e tuo fratello, molto somiglianti, due ragazzini con occhietti vispi, le labbra a forma di cuore, molto vivaci, ma attenti e determinati nell'apprendere. Tu, sicuramente, riflessivo e acuto osservatore delle persone e delle cose che ti circondavano.
Non ho ritrovato tra i miei ricordi quelli che a te è sempre piaciuto conservare fino ad oggi. Quei ricordi che ti hanno portato a rinnovare la stima e, soprattutto, l'affetto che hai sempre avuto per me. Sono arrivato a trarre la conclusione che però mi fa piacere: il solito allievo che supera il maestro, e questo mi va bene. A mio unico conforto, nel raffronto dal quale esco perdente, potrei pensare che la mia azione educativa abbia in qualche modo contribuito a formare un uomo capace di rispettare il suo prossimo e di amarlo.
Ho potuto rivivere quei ricordi nelle tua prima telefonata e nella tua corrispondenza sul sito dell'amico Carlo. Ho provato una grande commozione. Forse li avevo rimossi perché quei gesti hanno sempre fatto parte del mio modo quotidiano di rapportarmi con gli altri che hanno bisogno di me. Ed anche nel prosieguo della mia vita, avendo avuto a che fare con un mondo nel quale c'è sempre stata ricchezza e povertà, benessere e sopravvivenza, lavoro di tutti i giorni e di tante notti con scarse gratificazioni, ho potuto ripetere quei gesti.
Sono molto orgoglioso di te e dei successi che hai ottenuto. Hai raggiunto una buona posizione economica, hai messo su una bella e numerosa famiglia, nella quale ci si vuole bene, hai uno stuolo di nipoti che ti lasciano in libertà solo per quel tempo che ti necessita per entrare nel sito di Carlo a esprimere il tuo punto di vista sempre preciso, puntale e circostanziato, che seguo con attenzione e con rispetto per le tue idee.
Una sola raccomandazione: cerca di trovare, ogni tanto, qualche attimo per ritornare, nel ricordo, a questo ex professore pensionato, al quale vuoi bene e che ti vuole tanto bene. Mi piacerà essere ricordato da un ex alunno che abita in Belgio.
Caro Mario, un forte abbraccio a te, a tua moglie Vitalia, ai tuoi quattro figli Gianmario, Mariangela, Albano e Nazario, alle tue nuore e ai sette nipotini.
Mario Dessole
La mia simpatia e affetto per il mio professore è cominciata 46 anni fa, quando la scuola media di Chiaramonti ha organizzato la gita scolastica. A quei tempi la classe operaia aveva una vita dura, non tutti potevano permettersi certi svaghi e villeggiature. Io ero uno di quelli, come tanti altri naturalmente!
Qualche giorno prima della gita dovevamo portare i soldi per il viaggio a scuola. Quel giorno, per me forse é quello più bello della mia infanzia, perché, grazie al professore Mario Dessole sono potuto andare per la prima volta in gita scolastica, vedere il mare e viaggiare in pullman.
I miei genitori avendo poca possibilità finanziaria, non sarei mai andato. Quando il professore mi chiese: "Angelo...”, perché mi chiamava così in quanto mi chiamo Anghelu Maria, non terminò neanche la frase, perché io, con le lacrime agli occhi, gli dissi: “No, professore! Babbo non me ne ha dato!”.
Mi guardò, si alzò e venne al mio banco, mi carezzò il viso e mi disse: "Stai tranquillo, non piangere: verrai anche tu, ci penso io!". Questo gesto é rimasto impresso nella mia memoria per sempre.
Ho sempre avuto l'idea di incontrare il professore Dessole. Dopo 46 anni, il mio sogno si é avverato. Abbiamo avuto dei contatti per le feste di fine d'anno. Il 15 febbraio scorso sono stato ricevuto assieme a mia moglie Vitalia a casa sua a Sassari. Con tanta gentilezza e affetto é stato un incontro molto commovente.
Abbiamo parlato del nostro passato, con tanta professionalità da parte sua.
Sembravo ancora nei banchi di scuola, ascoltando la lezione da imparare. Il colloquio é proseguito con un ricevimento intorno a un tavolo, con un pranzo ben preparato dalla sua gentilissima moglie "Natalina", una cuoca modello. A parte il suo passato professionale di professoressa nelle scuole medie.
Ci siamo lasciati con un forte abbraccio, sperando di rivederci questa estate a Chiaramonti.
A NOS BIDER SANOS TANTU AMADU PROFESSORE DESSOLE.
Mario Soddu
Ottavio SODDU
P.S. Dove risiede?
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Non credo siate parenti. Emigrato in Lombardia per motivi di lavoro, vive stabilmente a Busto Arsizio. Ma ha casa anche a Chiaramonti, dove trascorre regolarmente l'estate. c.p.
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Ringraziando, ricambiamo gli auguri. c.p.
Con sincera Amicizia.
Ottavio, Umberto e Mariangela SODDU - Mons (Belgio)
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Grazie a voi per gli auguri, che ricambiamo anche a nome dei lettori. Buon 2009! c.p.
I più sinceri auguri per un buon Natale (anche sè inritardo)e un felice 2009 alla famiglia Patatu e atutti i frequentatori di questo bel sito.
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Grazie per l'attenzione, per gli apprezzamenti e per gli auguri, che ricambiamo. c.p.
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Grazie, cara Rita. Anche noi non ti abbiamo dimenticata. Né abbiamo dimenticato i tuoi genitori; in particolare, tua madre, che ha avuto il merito di ammodernare, umanizzandola, la gestione del nostro ufficio postale. Saluti e auguri a te e alla tua famiglia. c.p.
Maria Rosa
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Ringrazio di cuore. Ti farò avere il libro a breve. Arrivederci, dunque! c.p.
è con ritardo che faccio a Te e a tutta la tua cara famiglia gli auguri più belli per l'ingresso " nella vita" di Carla.
Ho saputo purtroppo con ritardo della presentazione del tuo libro. Avrei partecipato con grande piacere. Mi dispiace.
Ancora grandi auguroni
Alma
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Grazie di cuore. A nome di tutti, naturalmente. Anche per la presentazione del libro. Mi conforta molto sapere che gli amici mi sono stati vicini, sia pure col pensiero. Ricambio gli auguri. c.p.
gavinuccio pinna e famiglia
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Grazie a nome di tutti. c.p.
Con l'affetto di sempre, Sandra
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Grazie, cara Sandra. Grazie per gli auguri e per il ricordo gradito. Anch'io, di tanto in tanto, visito il vostro sito. Che è diventato ormai uno strumento da professionisti: bella grafica, tante informazioni aggiornate e belle foto. Ovviamente mi riferisco alla sola parte cui mi è dato di accedere. Bravi! Provo tanta malinconia. Soprattutto, come lei dice, per quanto sta accadendo alla nostra Scuola. Segnatamente a quella primaria, bersaglio di un contabile frettoloso e di una signora chiamata ad obbedirgli. Senza se e senza ma.
Saluti cordiali a tutti e tanti, tanti auguri per l'attività che portate avanti. Di auguri c'è bisogno. E poi non costano.
Un abbraccio. c.p.
volevo informarvi su un fatto accaduto la sera del 25 ottobre in occasione di una "notte bianca" organizzata nella scuola elementare "Maria Immacolata" di Alghero, dove mio figlio frequenta la seconda elementare. Breve riassunto: è stata organizzata una serata conviviale nel corso della quale durante la prima ora circa si è parlato del futuro della scuola primaria (un'analisi oggettiva del decreto Gelmini senza pregiudizi politici) e successivamente si sono cantate pericolosissime canzoni sovversive come "Amico è" ed altre dello stesso genere 'facinoroso'. Ci sono stati interventi di 'facinorosi' quali l'assessore comunale del Popolo della Libertà, un sacerdote, un docente universitario, la rappresentante provinciale dell'associazione genitori, si è data lettura del 'sovversivo' discorso alle camere di Calamandrei del 1950, gli studenti delle superiori hanno letto alcuni passi del 'famigerato' libro - semiclandestino a causa dell'alto contenuto di ispirazione 'anarco-insurrezionalista' – "Il Piccolo Principe" di Antoine De Saint-Exupery e, nel frattempo, per gli studenti delle elementari c'è stato un intrattenimento con clown e giocolieri.
Intorno alle 22:25 è arrivata una macchina dei Carabinieri con i lampeggianti accesi, il Maresciallo del CC si è diretto verso il palchetto improvvisato e, senza dare alcuna spiegazione, ha imposto di smettere di suonare e cantare ed ha chiesto i documenti delle persone presenti per procedere all'identificazione. Alla gentile e calma richiesta di spiegazioni da parte dei genitori e delle altre persone presenti dapprima non è stata fornita nessuna risposta e dopo ci è stato detto che avevamo infranto la legge in quanto dopo le 22:00 non si poteva diffondere musica per non disturbare la quiete pubblica.
I presenti hanno chiesto allora al Maresciallo se tutti i locali notturni di Alghero in quel momento stessero rispettando questa ordinanza e che comunque una chitarra e venti persone che cantavano, per quanto stonate potessero essere, recassero più disturbo di locali che diffondono musica rock, dance e tecno a volume ben più alto e fino all'una di notte; ci sono state altre pacifiche richieste di chiarimenti da parte dei presenti che si erano avvicinati alla loro macchina e l'altro Carabiniere presente ha risposto che il motivo stesse proprio in questa mancanza di rispetto per i Carabinieri... praticamente avevano fatto un'azione preventiva contro i potenziali facinorosi!!!
Qualcuno allora ha chiesto se il disturbo della quiete pubblica fosse stato lamentato da qualcuno che abitava nei dintorni della scuola o da Roma ("CONVOCHERO' IL MINISTRO DELL'INTERNO E DARO' ISTRUZIONI DETTAGLIATE...") e nel frattempo è partito un coro spontaneo che intonava "BELLA CIAO" (questa volta a cappella, senza amplificazione ma con un'intensità che probabilmente, ora si, superava quella consentita).
A questo punto i rappresentanti delle forze dell'ordine mossi a compassione o resisi conto del macroscopico errore hanno restituito i documenti e sono andati via raccomandando di tenere spento l'impianto di amplificazione.
Mi astengo dal fare qualsivoglia commento e apprezzamento sull'accaduto in quanto i fatti parlano da soli. Vorrei solo stigmatizzare il fatto che, mentre io cerco di educare mio figlio alla legalità parlando sempre in termini assolutamente positivi delle istituzioni in genere e delle forze dell'ordine in particolare, simili episodi sono – a mio parere – assolutamente deleteri in quanto potrebbero creare incertezze su cosa sia bene e cosa sia male nella ancora fragile psiche di un bambino che vede i propri genitori identificati dai carabinieri per aver cantato qualche canzone e aver cercato di analizzare serenamente un provvedimento di legge che dovrebbe interessare non solo genitori e studenti ma tutta la collettività.
Lina da Alghero
Da Ottavio, Umberto e Mariangela SODDU, Mons Belgio.
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Grazie,Vladimiro e famiglia.
ho visitato il tuo sito più di una volta e trovo che sia molto interessante. vorrei poter darti anche io qualche consiglio per i tuoi lettori... ad esempio, mia cugina mi ha indicato un sito che forse per i tuoi lettori potrebbe rivelarsi utile... http://it.answers.yahoo.com/ : è un sito dove puoi fare delle domande di qualunque tipo e ricevere risposte in fretta, e in tempo reale. è molto interessante, soprattutto per i giovani che devono svolgere compiti a casa e magari hanno dei dubbi, oppure per gli adulti che magari non riescono a trovare informazioni su un particolare argomento sui soliti wilkipedia, ecc.... spero di aver suggerito qualcosa di utile, un bacione, la tua nipotina francesca.
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Grazie, cara Francesca, per l'informazione, che pubblichiamo a beneficio di chi vorrà utilizzarla. c.p.
Complimenti!
A quando uno scritto sulla tua esperienza di sindaco?
Esperienza che ha coinciso con la mia partenza da Chiaramonti; e che quindi purtroppo.... non ho vissuto.
Colgo l'occasione per salutare i miei cugini, Costantino GALLU, ed Elio SODDU, (compagni di giochi e di birichinate infantili).
Costantino rimase unico imperatore in Occidente e nel 313 emanò a Milano il famoso editto con cui si riconosceva ufficialmente il Cristianesimo, vietando le persecuzioni, senza però perseguire il Paganesimo.
Religione - Lo Zingarelli, alla voce religione, scrive: " complesso delle narrazioni mistiche, delle norme etiche e salvifiche e dei comportamenti culturali che esprimono, nel corso della storia, le rivelazioni delle varie società umane con il mondo divino ". Quindi traduco che esistono un complesso di credenze, sentimenti, azioni con cui un uomo ritiene di mettersi in rapporto con forze soprannaturali o con ordinamenti soprannaturali dell'universo, da cui dipende la stessa esistenza.
Queste definizioni sono formulate da chi esamina dall'esterno le molteplici religioni presenti nelle culture che si sono succedute sulla Terra. Abbiamo le testimonianze preistoriche religiose con pratiche funerarie del periodo paleolitico; fanno fede i tempi greci, le Piramidi dell'Egitto; le tholos dei Cretesi-Micenei; l'architettura funeraria degli Etruschi; le Catacombe per i Cristiani; i Mausolei per i Bizantini. Per alcuni di essi, dopo la morte, ritenevano ci fosse continuità della vita terrena; e all'interno della stanza funeraria, depositavano gli oggetti cari al defunto.
Nella totalità delle culture umane documentate, sono presenti manifestazioni di religione; manifestazioni molto diverse tra loro, come diverse sono le caratteristiche culturali. Ogni religione costituisce un mondo chiuso, cui sono ammessi a pieno titolo soltanto i devoti. Ogni religione costituisce un mondo chiuso, è un fatto culturale di gruppo. Il gruppo dei devoti di una data religione ha in comune determinate credenze e determinati modelli di comportamento. Si tratta di norme di comportamento quotidiano (es.: per i buddisti, il dovere di purificarsi dai desideri legati alla terra; per i musulmani, il divieto di cibarsi di carni di maiale).
Le religioni seguono ogni aspetto dell'esistenza umana in ogni momento della vita. Il seguace di una religione ha a che fare con le forze e con l'ordinamento soprannaturale in cui crede. Ogni sua azione è in rapporto con la sua credenza. Questi momenti e azioni di rapporto privilegiato con il soprannaturale, o propriamente con un dio o con vari dei, sono spesso di competenza di persone a ciò delegate dal gruppo: sacerdoti, stregoni o intermediari fra gli dei e gli uomini; specialisti di culti e riti, che nelle culture storiche risultano generalmente organizzati in una classe o in gruppo particolare e che godono dei particolari privilegi, intervenendo anche nella vita politica.
Basti pensare alle Guerre di Religione. Tutti i conflitti armati che furono combattuti per motivi religiosi, sia contro gli infedeli musulmani (le Crociate), sia quelli interni contro gli eretici, anche se spesso in questi casi i contrasti religiosi mascheravano interessi politici ed economici.
Il problema religioso ha occupato in ogni tempo le menti dei filosofi, sia nel senso che ogni religione ha cercato una giustificazione teorica della sua visione del mondo, e la filosofia ha cercato, a sua volta, di interpretare i motivi di questa esigenza della coscienza; talvolta pretendendo di sostituirsi allo slancio della fede, riducendo questa ad un insieme di formule razionali.
Ma così non è. Ognuno di noi ha bisogno di credere in qualcosa, qualunque essa sia.
Allora il professore prese una scatola di sassolini e li versò nel vaso di maionese, scuotendolo appena. I sassolini, ovviamente, rotolarono negli spazi vuoti fra le rocce. Il professore quindi chiese ancora se il vaso ora fosse pieno, ed essi furono d'accordo.
Gli studenti cominciarono a ridere, quando il professore prese una scatola di sabbia e la versò nel vaso. La sabbia riempì ogni spazio vuoto. "Ora - disse il professore - voglio che voi riconosciate che questa è la vostra vita. Le rocce sono le cose importanti (la famiglia, il partner, la salute, i figli, l'amicizia); anche se ogni altra cosa dovesse mancare, e solo queste rimanere, la vostra vita sarebbe comunque piena”.
"I sassolini - proseguì il professore - sono le altre cose che contano, come il lavoro, la casa, la moto, l'auto. La sabbia rappresenta qualsiasi altra cosa, le piccole cose. Se voi riempite il vaso prima con la sabbia, non ci sarà più spazio per rocce e sassolini. Lo stesso è per la vostra vita; se voi spendete tutto il vostro tempo ed energie per le piccole cose, non avrete mai spazio per le cose veramente importanti. Stabilite le vostre priorità e dedicate più tempo alle cose importanti; il resto è solo sabbia".
Dopo queste parole, a lezione quasi terminata... uno studente si alzò e prese il vaso contenente rocce, sassolini e sabbia, che tutti, a quel punto, consideravano pieno, e cominciò a versarci dentro un bicchiere di birra. Ovviamente la birra s'infilò nei rimanenti spazi vuoti e riempì veramente il vaso fino all'orlo.
Morale della storia? Non importa quanto piena è la vostra vita, c'e sempre spazio per una BIRRA!!!
Poi ci sono le tradizioni e i racconti: trasmissioni nel tempo di notizie e memorie, consuetudini da una generazione all'altra, attraverso l'esempio o mediante testimonianze che talvolta si rafforzano, talvolta scompaiono. Ma sempre confidando nella memoria, alla quale dobbiamo attenerci senza se, senza ma; e, mancando riferimenti precisi, ci abbandoniamo all'oblio delle credenze. Credere in qualcosa è salutare, benefico per certi aspetti; che sia la religione, il lavoro, il tempo libero, la politica, gli affetti e così sia. Avere dei punti di riferimento è necessario per la mente, a mio giudizio.
Ciò premesso, sono andato a rileggere i testi scolastici con riferimento ad Abramo, Mosè e Costantino. E su questi,alcune precisazioni sono d'obbligo.
Abramo - Con il padre Tare, la moglie Sara e il cugino Lot, partì dall'Iraq, dove nacque nel 1996 a.C. e si stabilì in Haran, nella Mesopotamia. Alla morte del padre, emigrò di nuovo e raggiunse la Palestina, "Terra Promessa". La carestia lo spinse in Egitto, dove, per salvare l'onore (?) della moglie, consigliò questa a dichiararsi sua sorella. Ritornato nella terra di Canaan, gli venne annunciata la nascita di un figlio, Ismaele, che egli ebbe da Agan, serva di Sara. Già vecchio, ebbe da Sara il figlio Isacco, che egli, per comando del Signore, stava un giorno per immolare. Sappiamo come andò a finire. Gli Ebrei, venerano Abramo come loro padre. Gli Arabi si dicono discendenti da lui per il figlio Ismaele. I Cristiani lo considerano come antenato di Gesù. Egli doveva diventare padre di una discendenza "più numerosa della sabbia del mare e delle stelle del cielo". Eccezionale la sua figura, considerata da Ebrei, Cristiani e Musulmani come "padre della fede".
Agli atti risulterebbe padre di due figli.
Mosè - Divenuto adulto, ebbe una rivelazione da Dio: gli fu annunciato che egli avrebbe liberato gli Ebrei dalla schiavitù in Egitto e li avrebbe condotti di nuovo in Palestina, nella terra degli antenati. Perché questo avvenisse, Dio inflisse all'Egitto una serie di flagelli. Il Faraone, disperato, permise agli Ebrei di lasciare il paese. Versioni storiche contrastanti riferiscono che Mosè lasciò l'Egitto per aver ucciso un egiziano che aveva bastonato un ebreo e quindi dovette scappare e rifugiarsi nel deserto, dove visse lunghi anni in solitudine. Comunque siano andate le cose, a partire da quel momento, Mosè fu il Capo e il Legislatore del suo popolo e lo guidò nella penisola del Sinai, compiendo miracoli. Fece aprire le acque del Mar Rosso, perché gli Ebrei potessero passare e poi le fece richiudere; fece cadere dal cielo un cibo miracoloso (la manna) e fece sgorgare l'acqua da una roccia affinché gli Ebrei potessero mangiare e bere nel deserto del Sinai. È sul monte Sinai che Dio affidò le Tavole della Legge. Per imporre queste Leggi agli Ebrei, Mosè dovette lottare contro la loro mancanza di fede e la loro tendenza a venerare altri dei. Egli stesso e suo fratello Aronne suscitarono lo sdegno di Dio per una debolezza della fede (la Bibbia non dice di quale debolezza si trattasse) e quindi, per castigo, i due non poterono mettere piede in Palestina. Mosè morì sul monte Nebo, quando già era in vista della "terra promessa". Ebbe dei figli?
La religione é la più grande bugia inventata dall'uomo...? La realtà é che dove sono nati tutti questi personaggi religiosi é la terra in cui é in gioco l'equilibrio mondiale della pace. Che un giorno esploderà con delle conseguenze catastrofiche per l'umanità.
UN CARISSIMO SALUTO A TUTTA LA REDAZIONE.
MARIO SODDU
Abramo, fondatore della religione (Monotheismo...??), amico privileggiato di DIO, è veramente esistito...? MISTERO...!!
Era padre di centinaia di figli. Padre spirituale di una famiglia che voleva passare alla storia...? Gli apparve DIO circa 4000 anni fa, gli consiglia di andare nel posto che gli dirà, la terra promessa per il suo popolo, meglio per la su famiglia. La terra promessa non è altro che la Palestina. Là dove ancora oggi si muore per la religione. Molti uomini religiosi del passato e presente si considerano discendenti di Abramo.
Nella Palestina, Abramo non trova tanta ospitalità. Trova miseria e desolazione.
Ritorna indietro verso l'Egitto, nella terra dei Faraoni. Qui è tutto un mistero...!!!
I Faraoni erano dei re e, allo stesso tempo, si facevano passare per dei soprannaturali (DEI). Abramo muore a 175 anni....? Vita lunga per quei tempi...? Oggi è provato dalla scienza che l'uomo puô vivere massimo 125 anni, con la medicina e progresso alimentare dei nostri giorni. Dopo parecchi secoli é la volta di Mosé.
Che la Bibbia parla tanto, a quanto sembra ha scritto i primi testi. Ora la comunità scientifica considera che é un personaggio leggendario....! Testi della Bibbia sarebbe messa per iscritto durante il VI secolo prima di Cristo dagli Ebrei. Anche Mosé muore a 120 anni. Anche lui ha avuto centinaia di figli.
Anche Mosé non é tanto amato dai Faraoni, perché sono loro i veri Dei, i padroni di un popolo schiavo. Anche Mosé deve fuggire dall'Egitto verso la terra promessa. Uccide un uomo, prima di fuggire con la sua tribù. E, malgrado questo, Dio lo salva dalle acque del mar Rosso, uccidendo gli inseguitori. Strano tutto questo...? Come mai gli Ebrei ancora oggi ricordano i sacrifici umani satanici di Abramo e i suoi discendenti nelle loro feste religiose...? Gesù figlio di Dio... o dell'uomo?
La religione, come sappiamo, è un mistero per tutti. Dall'apparizione dell'uomo sulla sulla terra ai tempi nostri. L'uomo cerca di sapere, di trovare un'indizio sulle sue origini, da dove viene e dove va.
I religiosi hanno trovato una risposta facile:DIO ha creato tutto in una settimana; è proprio cosi...? Centinaia di migliaia di anni fa, l'uomo di Neandertal seppelliva i morti, li accompagnava sulla tomba con degli oggetti, sia personali che cari alla comunità. Forse era l'inizio di un rito religioso..??
Più tardi questi uomini spariscono, lasciando il posto per sempre a uomini più intelligenti. L'uomo di Cro-Magnon, homo sapiens, i nostri antenati. Fra questi uomini, pur avendo vissuto per migliaia di anni assieme, non c'è stato l'incrocio, chissà perchè. Mistero..? L'homo sapiens comincia ad adorare il sole, la luna, i fulmini, il fuoco, sacrificando con riti satanici, uomini, bambini, animali etc..etc.
Erano riti religiosi forse..? Nell'antichità certi pensatori, filosofi e scienziati hanno cercato di dare una risposta. I Greci pensavano che DIO non era altro che una pura invenzione dell'uomo. Destinata a disciplinare gli esseri umani, indottrinarli, nel senso del bene e del male. Per non attirarsi i fulmini del cielo. Oggi la psicologia cerca nello spirito umano il funzionamento, le radici del credo e del male. La sociologia fa della religione un prodotto della società. Gli archeologi hanno trovato dei riti religiosi legati al cannibalismo, che ancora oggi è un'usanza in certe tribù sevagge della Guinea e Amazzonia. Darwin dimostra, nel suo libro "L'evoluzione delle specie", la prova incontestabile che gli esseri viventi hanno una origine comune. Galileo dice: la terra gira. Come altri scienziati, avendo idee diverse della religione vengono processati e scomunicati. Perhè?
Non dimenticare che quel castello, l'equivalente della moderna oppressione dei continentali verso di noi, vedi abusi edilizi sulle coste (e produzione di energia elettrica con le mostruose pale, previste in Su Sassu).
Hai comunque tutto il mio affetto, anche se pendi un po', verso i Doria di continentale provenienza!
Tuo fratello Ottavio, di nuragica tendenza.
mi ricordo anche io poco del tuo volto, mi ricordo che abitavi vicino a Carlo.
Nella tua breve risposta, vedo che hai scritto con molta semplicità; penso quindi che il mio commento é servito a qualcosa.
Con amicizia e stima,
Ottavio SODDU
complimenti ancora per il tuo sito. Non passa un giorno senza accendere il computer, non per curiosità, ma per amore al mio paese, dove spero di trascorrere la mia vecchiaia...!
Per quanto riguarda la proposta di Ottavio, penso che è irrealizzabile. In quanto quasi tutti i paesi Sardi, sui loro Gonfaloni c'è la corona, un castello, una croce, etc..etc.
Non si puô cambiare la storia millenaria, con delle proposte altrui. In politica si cambiano i dirigenti, le leggi per esempio..!!!
Anche nella bandiera della Brigata Sassari c'è la corona e non ha niente da vedere con la famiglia Doria. Chiaramonti attuale è stato fondato dopo la caduta dei Doria. Perciô lo stemma sarebbe più ispirato alla casa Savoia.
Preciso che,il Gonfalone di Sassari ha la corona, il castello, e la stessa cosa Nuoro, Bosa, Tempio, Ozieri e tanti altri.
Per la segnaletica stradale, per i Chiaramontesi, non c'è problema. Perô a Perfugas ci vorrebbe l'indicazione per Chiaramonti, per i turisti.
Carlo, vorrei accendere un dibattito sulle origini delle religioni, senza offendere nessuno; ognuno dirà la sua...l'Espresso di questa settimana ne parla molto bene...!!!
Ti saluto sempre con tanto affetto, a tutta la famiglia, Mario Soddu.
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Concordo con te, caro Mario, per quanto attiene al nostro gonfalone. Mi sono impegnato con tuo fratello Ottavio a fornire ogni utile indicazione sull'origine del nostro stemma comunale. Spero di riuscirci a breve. A proposito di segnaletica, devo rilevare che è un problema dell'intera Sardegna. Pensa che, personalmente, pur avendo girato un po' per tutta l'Europa anche in macchina, riesco a "perdermi" soltanto in Sardegna. A Olbia e a Oristano, in particolare. Probabilmente, noi Sardi diamo per scontato che tutti conoscano la nostra terra (anche i forestieri). Il che non è. Prova a sbarcare a Porto Torres: ti renderai conto di quanto sia difficile raggiungere Sassari senza perderti in un dedalo di strade e stradette. A meno che non vi abbiano posto riuparo negli ultimi mesi. In relazione al dibattito sulle religioni, ben venga. Il sito ospiterà tutte le opinioni. Puoi cominciare tu, se credi.
Un saluto caro a te e a tutti i Sardi in Belgio.
c.p.
il tuo sito é qualcosa di molto prezioso, permette di dialogare fra di noi, per alcuni é un passatempo, per altri "il muro del pianto", per altri (io compreso), un luogo per trasmettere delle cose in modo virtuale, con la speranza che gli interessati possano cogliere le proposte, i suggerimenti, le opinioni, spesso diverse (e perché no), con la speranza che siano lette e che possano avere delle risposte.
Faccio degli esempi: ho chiesto delle informazioni sui simboli rappresentati sul gonfalone di Chiaramonti ed ho avuto una risposta parziale da te, ma per altri quesiti, segnaletica stradale, che non indica la direzione di Chiaramonti, proposta di aggiunta di un nuraghe nel gagliardetto di Chiaramonti, nessuna risposta da parte delle autorità comunali.
Forse il tuo sito non é visitato da chi pensa che sia stato creato come contro potere?
Spero di no! Perché la critica (costruttiva) é la linfa che alimenta i cambiamenti (non sempre in meglio), però li alimenta, in un modo o nell'altro.
P.S.
Caro Claudio Coda,
é necessario fare una lezione di storia, complessa per di più, per dire delle cose molto semplici, sul nostro paese? I veri intellettuali sono coloro che si fanno capire, da chi intellettuali non sono, (o no?).
Con i miei saluti più cordiali e te, Carlo, la tua famiglia e tutti i chiaramontesi
Ottavio SODDU (de Santu Luisi) logu solianu e no umbrosu che-i "sa niera), beru o no (tiu Angelinu TEDDE) chi jamo tiu sende chi mi este fradile 'e duos lados (immanueru), sas giaias mias si naraian TEDDE, e-i sas Giaias suas SODDU, in Mons s'est primmissu de mi narrer chi fidi pius SODDU issu che deo, ca sas mamas sun siguras e-i sos babbos nono! (so bugliende).
Saludos a bois puru (angheleddu 'e sa niera), cun s'isperanzia chi su nie s'ijovada.
Ottavio SODDU
Sono d'accordo con i ramoscelli di mirto, tenuti insieme dal fiocco tricolore, non distinguo bene di che (matta e frasca) si tratta quella che attornia il ramo di mirto, il bianco e il blu come colori vanno anche bene (anche se ne preferisco altri), cosa viene a fare la corona, non lo capisco (puo andare), il castello va bene pure (anche se personalmente) non mi sento rappresentato dai Doria di genovese origine, oppressori del popolo sardo e non solo.
Per non ledere chi si sente rappresentato, solo o anche dal castello, propongo che sia aggiunto, al posto della corona, il simbolo che più si addice alle radici lontane di appartenenza del nostro popolo, cioé un nuraghe (ruiu) di preferenza, e riducendo la corona per fare spazio al nuragico simbolo.
Spero che Mario Unali sia sulla stessa lunghezza d'onda, e che l'onda trascini Carlo Patatu, Angelinu Tedde e la maggioranza dei nostri concittadini.
Saludos a Caralu e a tottu sos zaramontesos.
Ottavio SODDU Mons (B)
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La pratica per dotare il Comune di Chiaramonti di uno stemma (e quindi di un gonfalone) era stata avviata dal sindaco comm. Armando Fumera (1952-56). Il Comune aveva dato incarico a un istituto araldico, che aveva elaborato i relativi bozzetti. Ma questi rimasero nel cassetto fino ai primi anni Settanta. Fu sotto l'amministrazione da me presieduta (1970-75) che la pratica fu portata a compimento con l'emanazione del previsto decreto ministeriale che autorizzava il nostro Comune a fregiarsi di tali simboli. Poiché non voglio darti informazioni imprecise, chiederò al Sindaco di rilasciarmi copia della deliberazione consiliare che approvava la prosecuzione della pratica di cui ti ho detto. In quell'atto sono contenuti tutti gli elementi, comprese le motivazioni che hanno determinato la scelta dei colori, delle figure e del tipo di corona che le sormonta.
A presto, dunque!
c.p.
vorrei sapere le origini dei simboli rappresentati sul gagliardetto del comune e quando é stato adottato a simbolo del nostro paese.
Appena avrò una risposta, farò una proposta di modifica (aggiunta).
Grazie e carissimi saluti
Ottavio SODDU Mons (B)
Amezusvidere
Angeleddu de sa Niera
Sardos de mundu
Popoladu est su mundu
de sese miliardos
lu giramus in tundu
ch'a semus sardos
Dae s'Africa niedda
a s'America bianca
in sardu tue faedda
in limba franca.
Inue b'est s'istudiadu
inue b'hat missione
ponimus su siddadu
e su sardu sermone.
Dae s'Asia a s'Australia
giramus sempr'in tundu
leamus tottu a bàlia
sardos de mundu.
Zenerosu e zentile
su sardu giradore
puru senza fusile
si move che-i s'astore.
Nos cheren sas bajanas
ca semus de peraula
e in domos de janas
issas nos naran faula.
Semus tribagliadores
subra, sutta sa terra
ma grande amadores
finz'in sa gherra.
Zente d'ogni zenia
nos azzettat tottue
ma sardos de nadia
non imbezzamus cue.
vorrei rimarcare l'assenza dal sito di chiaramonti di bainzu truddaiu, poeta limba sarda!!!!
Sarebbe opportuno rimediare
e non sarebbe male ricordare che sebino nela calciatore della roma e della nazionale
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Cliccando sul link Limba Sarda del menu principale, troverai un elenco di poeti e narratori in sardo, fra i quali Bainzu Truddaju, del quale, finora, abbiamo pubblicato una scheda biografica, un racconto e alcune poesie.
Per quanto riguarda Nela, potresti darci una mano fornendoci qualche indicazione che ci faciliti la ricerca?
Grazie.
Carlo Patatu