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Venerdì 18 Marzo 2011 01:57

di Gian Piero Unali

L'altro ieri, arrivato in prossimità dei giardini pubblici, ho avuto la netta sensazione di aver sbagliato paese.

Vedere i pini con due o tre chiome veleggiare verso il paradiso e vedere i lecci con tutte le branche amputate mi ha lasciato senza parole. La devastazione che è stata fatta offende la decenza e il senso civico delle persone, nonché il senso estetico delle cose.

Per poter effettuare questo scempio, sarà stata adottata una delibera che mi auguro sia corredata da idonei pareri tecnici. Ma, a prescindere da ciò, credo che prima di effettuare una tale devastazione bisognava interessare tutti i cittadini, invece sembra che la cosa, a quanto apprendo, sia passata in sordina.

Quello che meraviglia (almeno dal punto di vista di uno che abita in un altro paese), è l'assoluta mancanza di argomentazioni da parte di chi ha effettuato tale scempio.

Invece volevo proporre un altro argomento di discussione: perchè non abbassare i pini che sono stati piantati nei pressi del castello (o addirittura piantare altre essenze), visto che hanno modificato (in senso negativo) una bellissima visuale del rudere e di quel sito.

Cosa ne pensate?

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L’incursione improvvida sui lecci quasi secolari del giardino pubblico, già Parco delle Rimembranze, ha lasciato di stucco anche me. Non ho difficoltà a confessare che sono rimasto senza parole. Come ho già avuto modo di dire, non essendo competente in materia, mi son preso qualche giorno di tempo, prima di dire la mia. Per quel che può valere. Desidero rifletterci sopra e, soprattutto, documentarmi.

Non so dire se la capitozzatura dei lecci sia stata preceduta dallo studio di un tecnico e da un conseguente atto formale della Giunta o di altro ufficio. Propendo per l’ipotesi che vuole la cosa fatta alla buona; e cioè che èstato dato ordine ai giardinieri di tagliare e bo. Chi dovrebbe chiarire l’arcano non pare intenzionato a farlo, preferendo tacere. Non so se per mancanza di argomenti o per eccesso di albagia.

Quanto alla proposta che fai, questo sito è disposto, come sempre, ad accogliere commenti al riguardo. Se i lettori vorranno farli, naturalmente. (c.p.)

 

 
Commenti (1)
Tagli e ritagli
1 Venerdì 18 Marzo 2011 14:00
Gian Piero Unali

Sempre in riferimento alla nota di cui sopra, come direbbe quel famoso conduttore televisivo: " Una domanda sorge spontanea". Ma i molti quintali di legna ricavata dalla potatura selvaggia dei lecci che fine hanno fatto? Non sarebbe male conoscere anche questo dettaglio. Cordialità.


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Hai ragione. Che fine ha fatto la legna? Il Sindaco o chi per lui dovrebbe chiarire ogni cosa sulla "potatura" dei lecci. Che sono anche nostri e non soltanto suoi. Ma non lo farà. (c.p.)

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