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Pavel Brutt vince nel nome di Cossiga PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Lunedì 28 Febbraio 2011 00:53

Conclusa con la classica Barumini-Chiaramonti la settimana ciclistica internazionale Sarda

È Pavel Brutt a tagliare per primo il traguardo di piazza Repubblica, precedendo di poco Emanuele Sella e Peter Sagan. Sella aveva giocato la carta della fuga subito dopo Laerru. Ma si è fatto raggiungere da Brutt a poche centinaia di metri alla conclusione della gara. Intitolata a Francesco Cossiga, che a Chiaramonti vantava le radici del ramo paterno, oltre a esserne cittadino onorario.

Il paese ha vissuto una domenica straordinaria. Un avvenimento eccezionale che ha scosso un po’ tutti dal torpore abituale imposto da una quotidianità sempre identica e soffocante. Fin dal primo mattino, le strade del centro sono state prese d’assalto da una lunga teoria di automezzi di ogni forma e dimensione. Dai colori vivaci a mettere in risalto scritte pubblicitarie. Tir con batterie di docce e pullman confortevoli, caravan officina e automezzi per la regia televisiva di Rai Sport, con tanto di antenna satellitare. Tutti a conquistare pacificamente le vie dell’Europa Unita e della Resistenza, fino piazza della Costituzione e immediate adiacenze.

Dai ventri capaci di quegli automezzi sono stati scaricati, agilmente e senza affanno alcuno, transenne, impalcature, striscioni, apparati di diffusione sonora e chilometri di cavi elettrici. Il tutto è stato montato da mani esperte nel volgere di poche ore, trasformando così la prospettiva di piazza Repubblica in modo radicale.

Stupivano non poco la maestria e l’abilità di chi montava a dovere quelle attrezzature complesse. La calma e l’assoluta professionalità di quei tecnici e operai. Che, scambiandosi brevi frasi ma essenziali, sapevano intendersi a meraviglia. Facevano ogni cosa presto e bene; in assenza del consueto vociare confuso cui noi siamo abituati ad assistere quando ci ritroviamo impegnati in situazioni similari. Pur se meno complesse.

In breve, all’ora di pranzo tutto era al proprio posto. Le tribune di giuria e stampa, come pure il palchetto della premiazione, lo striscione del traguardo e quant’altro cui ci è dato solitamente di vedere quando seguiamo alla televisione manifestazioni ciclistiche di questo livello.

Tanta gente, anche venuta da fuori, ha invaso la piazza e le vie adiacenti. Ad accogliere e applaudire i corridori, peraltro giunti al traguardo finale in numero molto esiguo: una ventina appena. Per ingannare l’attesa, mentre lo speaker ufficiale dava conto di quanto accadeva durante la corsa, la Pro Loco ha offerto ai giardini pubblici un assaggio di pane, formaggio e salsicce locali. Con bevande annesse. Nel frattempo, il gruppo folk Santu Matheu e il coro Tzaramonte si sono esibiti coi rispettivi repertori di danze e canti corali sardi. Gli ospiti, ma anche i locali, hanno apprezzato.

A premiare i primi tre arrivati, sono saliti sul palco il Sindaco e gli Assessori. Che hanno consegnato ai primi tre classificati i trofei messi in palio dagli organizzatori della manifestazione. In una giornata grigia e fredda, ha fatto capolino anche un po’ di pioggia. Proprio nel momento della premiazione.

Scesi dal palco, ciclisti, organizzatori e quant’altri al seguito si sono infilati frettolosamente nei rispettivi automezzi e si sono dileguati, diretti a imbarcarsi sul traghetto per la Penisola. Sono rimasti sul campo, per qualche ora, gli addetti allo smontaggio delle impalcature. Operazione che è stata condotta con la maestria e la competenza che già avevamo avuto modi di ammirare in mattinata.

Dopo di che, piazza Repubblica è rimasta deserta. Gli ospiti hanno ripreso tosto il viaggio di ritorno. Gli indigeni si sono rintanati in casa o al bar. L’aria si era fatta frizzantina. Il paese è tornato a essere quella specie di casa cantoniera che siamo abituati a vedere pressoché tutti i giorni. Fatta salva qualche rara eccezione. Appunto, rara.

 

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Ultimo aggiornamento Lunedì 28 Febbraio 2011 21:17
 

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