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Parco eolico a Chiaramonti, i termini dell’accordo PDF Stampa E-mail
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Scritto da Carlo Patatu   
Martedì 13 Maggio 2008 22:54

È certo che il parco eolico si farà. La “IVPC Power 7”, azienda leader del settore con sede in Avellino, ha presentato al Comune uno schema di convenzione, che il consiglio comunale ha approvato poco meno di un mese fa. A maggioranza e a tamburo battente. Su che cosa e in quali termini si sono accordati amministratori e azienda? Vediamolo esaminando il contratto che il responsabile dell’ufficio tecnico dovrà sottoscrivere per mandato del consiglio.

La centrale eolica sarà costruita in una zona che, in località Su Sassu, sarà ritenuta in possesso dei requisiti a seguito degli accertamenti che la IVPC è stata già autorizzata a eseguire. In quell’area potranno essere installati aerogeneratori capaci di produrre fino a un massimo di 30 Mw/anno. In breve, ci saranno piantate una trentina di torri o giù di lì.

La centrale eolica sarà pronta entro 5 anni dalla data della convenzione, fatte salve cause di forza maggiore. Nel caso d’inadempienza, le aree interessate rientreranno nella disponibilità comunale, a eccezione di quelle in cui siano state già realizzate opere produttive. Alla scadenza della convenzione, il comune rientrerà in possesso dei terreni eventualmente di sua proprietà e delle opere realizzatevi ma non suscettibili di rimozione (strade, piattaforme, ricoveri e così via). Qualora l’impianto non fosse funzionale, la IVPC sarebbe obbligata a provvedere a proprie spese al ripristino dello stato dei luoghi; e cioè a restituire il terreno così come le sarà consegnato.

La durata del contratto per il riconoscimento dei diritti di superficie è stata fissata in 30 anni, a decorrere dalla data d’inizio dei lavori di costruzione della centrale eolica. Ai proprietari dei terreni individuati sarà vietato realizzarvi, entro una determinata fascia di rispetto, opere che possano ostacolare il naturale flusso dei venti. È pure previsto, a carico del Comune, l’obbligo di procedere all’esproprio delle aree necessarie alla nascita del parco eolico, qualora i legittimi proprietari vi si oppongano.

Nessuna opera sarà eseguita prima del rilascio della prescritta autorizzazione regionale. Nelle more, l’azienda procederà alle sole rilevazioni scientifiche e tecniche. La stessa azienda s’impegna ad assumere e a utilizzare, se compatibile con la preparazione tecnica, manodopera locale. Sia per la costruzione che per la gestione della centrale eolica. L’area del parco non potrà essere destinata a un uso diverso da quello concordato, pena la revoca della concessione. Ma la IVPC potrà trasferire in capo a terzi la posizione contrattuale derivante dalla convenzione. Per ogni eventuale questione, sarà competente il tribunale di Sassari.

Cosa ne viene al Comune? Intanto l’azienda gli verserà una tantum (e cioè per una sola volta) 23.500,00 euro all’atto della firma della convenzione. Seguirà un altro versamento, sempre una tantum, di 20.000,00 euro al rilascio della certificazione inerente all’impatto ambientale e, infine, un versamento conclusivo di altri 30.000,00 euro subito dopo il rilascio dell’autorizzazione regionale a iniziare i lavori. In totale, 73.500,00 euro che entreranno (una tantum) nelle casse del comune prima ancora di dare inizio ai lavori per la costruzione del parco eolico.

Successivamente, e cioè quando l’impianto sarà entrato in produzione (probabilmente fra quattro o cinque anni) l’amministrazione comunale beneficerà di un canone annuo pari al 2,5% (al netto dell’IVA) dell’importo che sarà pagato da chi acquisterà l’energia elettrica prodotta dalla centrale oltre il 2,50% dell’importo derivante dalla vendita dei cosiddetti “certificati verdi”. A questo proposito, la IVPC si è impegnata a versare annualmente al Comune 5.000,00 euro per ciascuno dei 30 Mw installati (in totale, fino a 150.000,00 euro), qualora la produzione derivante dalla vendita dei certificati verdi risultasse inferiore alla soglia minima garantita.

I compensi suddetti, onnicomprensivi, sono stati riconosciuti congrui dal Comune. Che si è pure impegnato a non sottoscrivere ulteriori convenzioni con altre aziende che non siano riconducibili al gruppo IVPC per un periodo di 36 mesi relativamente all’area già dichiarata d’interesse dello stesso gruppo.

Questo è quanto. Chi ha fatto un buon affare: il Comune oppure la IVPC? Ne riferiremo fra qualche giorno. In un prossimo servizio daremo conto di ciò che hanno deliberato in materia i comuni di Florinas, Ploaghe, Nulvi, Sedini, Erula, Tula, Tergu e Viddalba. E cioè i nostri vicini di casa. Non tralasciando di dar conto anche di vicende analoghe che hanno coinvolto comuni della Penisola. Dopo di che faremo qualche riflessione sull’argomento. Non mancando, ovviamente, di chiamare i lettori a esprimersi.

 

Le foto, dall'alto in basso: il castello dei Doria (XIII secolo), aerogeneratori del parco Su Monte (Nulvi) e Littigheddu (Sedini)

Ultimo aggiornamento Martedì 13 Maggio 2008 23:21
 
Commenti (5)
EOLICHE A CHIARAMONTI
5 Mercoledì 04 Giugno 2008 17:48
SODDU OTTAVIO

Vorrei dire la mia per quel che riguarda l'energia che viene dal vento. Personalmente, sono contrario che su sassu sia "sfregiato" da queste pale enormi che, con il loro silenzio, appaiono come dei mostri d'acciaio, che nulla hanno a che fare con il granito, sos suerzos, su mudeju, sa chessa, e la natura in generale. So che dobbiamo salvaguardare il nostro pianeta, penso anche che dobbiamo dare il nostro contributo, tutti devono dare il loro contributo: vorrei sapere se questi impianti eolici, serviranno ad alimentare il nostro paese, o é solo un mezzo finanziario per sopperire alla diminuzione dei finanziamenti dello stato centrale agli enti locali. E' vero che tali impianti si possono smontare senza che lascino tracce indelebili nei luoghi in cui sono stati installati, se un giorno si decidesse di farne a meno. Pero, devo dire che non hanno niente a che vedere con la natura che li circonda, e i turisti che vengono in Sardegna non vogliono trovarsi a contatto con gli stessi panorami dei loro paesi d'origine. Sono d'accordo per gli impianti eolici a Chiaramonti, il giorno in cui non ci sono altre fonti di energia, e che tali impianti servano per alimentare il fabbisogno energetico del mio paese, e solo per questo!!!! Cerchiamo di trovare altri mezzi, per incrementare le entrate fiscali del paese!!!!!!

Dopo averle per anni demonizzate, qualcuno si è accorto che esistono le centrali nucleari ....
4 Venerdì 16 Maggio 2008 22:41
uomonuragico
Mi consenta....
Direbbe qualcuno; il prof. Battaglia, illustre scienziato, docente di chimica ambientale all'università di Modena e Reggio, difende le sue opinioni al pari di altri scienziati ugualmente illustri, non senza note polemiche in quanto così si vendono più libri a vicenda.
Qui, secondo me, non si tratta di difendere l'ecologia abbagliante o no di Pecoraro Scanio (che ritengo personalmente errata) o di chi ne farà le veci d'ora in poi, ma di capire quanto teniamo al futuro dei nostri figli.
Nel 1989 abbiamo con un referendum abrogativo chiuso il nostro futuro energetico con il nucleare (io personalemnte sono sempre stato a favore), in questo modo noi non abbiamo le centrali ma in compenso ne siamo circondati da tutti gli altri paesi europei, senza essere immuni da pericoli radioattivi (basta pensare a Chernobil e come si è sparsa la nube radioattiva), ma che in compenso ci fanno pagare l'energia che manca al nostro fabbisogno, a caro prezzo.
Oggi dopo i fatti di Napoli sui rifiuti che ha messo in luce tante cose sugli smaltimenti abusivi, mi fa ripensare che forse non è andato così male il referendum del 1989, e lo dico a denti stretti, altrimenti le scorie nucleari dove sarebbero state, visto che noi non siamo una potenza nucleare come ad esempio i nostri cugini francesi d'oltralpe? Forse magari anche in Sardegna......
Vi saluto alla prossima.
Tutti ecologisti convinti??
3 Giovedì 15 Maggio 2008 12:25
BE
Vi consiglio di andare a leggere qualche articolo del Prof. Franco Battaglia a questo indirizzo "http://www.ilgiornale.it/la_aut.pic1?ID=5750". Avrete modo di sentire anche un'altra campana che, per gli ecologisti abbagliati dai tanti Pecoraro Scanio, sembrerà stonata ma, penso, valga la pena stare a sentire. Saluti, Grazie
Chiariamo qualcosa..... (seconda parte)
2 Mercoledì 14 Maggio 2008 14:46
uomonuragico
Ma pensate che un generatore eolico, come penso saranno questi, di circa 2 MW l'uno, non producano calore e contribuiscano ad innalzare la temperatura dell'ambiente?
Qualcuno diceva: "Nulla si crea e nulla si distrugge"; anche quando arrostiamo nel nostro barbecue stiamo inquinando.
Chi ostenta con vigore all'energia pulita, dovrebbe spingere con maggiore forza verso impianti foto-voltaici, magari anche al singolo utente; questa a mio parere è l'unica energia veramente pulita.
In ogni caso esistono delle nuove tecnologie anche per i generatori eolici e vi invito a documentarvi proprio in questo sito che di sardo ha proprio tutto: http://energhia.blogspot.com/search/label/Eolico

Esistono dei nuovi generatori che occupano minor spazio perchè non hanno le pale, producono e rendono almeno il 50% in più.

Spero di non avervi annoiato e vi saluto.

---

Grazie, uomonuragico. Non ci hai annoiato. Anzi!
c.p.
Chiariamo qualcosa..... (prima parte)
1 Mercoledì 14 Maggio 2008 14:45
uomonuragico
A prescindere che sono favorevole a salvaguardare la natura e l'ambiente con l'energia pulita, devo dire che l'obrobrio che siamo costretti a vedere nelle nostre colline sarde, quelle più in alto, sta veramente superando ogni limite.
D'altro canto le colline interessate da questo fenomeno, perchè riguardano solo l'interno dell'isola e non altre zone ugualmente ventose come gli angoli dei VIP? (vedi Costa Smeralda)
Sarà forse perchè in quei luoghi di sardo c'è rimasto ben poco e oramai la fanno da padrone i riccastri continentali che meglio sanno gestire la salvaguardia paesaggistica delle colline e male e mal volentieri le spiagge?
In ogni caso, noi ci godiamo il paesaggio dei generatori eolici che producono energia, sì pulita, non a vantaggio degli utenti, in quanto non abbiamo mai visto diminuire il costo delle nostre bollette, ma a favore di chi, vende energia e introita il ricavato dei certificati verdi.
Leggo che l'installazione sarà di circa 30 MW con una produzione annua ad occhiometro di circa 50 GWh (vento permettendo).
Vi invito a fare una considerazione:
un gruppo termoelettrico produce, occupando una superficie di almeno un terzo di quest'impianto eolico previsto a Chiaramonti, con un installazione di 320 MW, circa 1900 GWh netti.
Le nuove progettazioni consentono con i nuovi dispositivi di abbattimento delle polveri dell'SO2 e della CO2 di far fuoriuscire dal camino, praticamente quasi solo vapore.

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