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A Gesus in allegria - Sos tres Res PDF Stampa E-mail
Scritto da Carlo Patatu   
Mercoledì 02 Gennaio 2008 21:53

Anche a Chiaramonti, come avveniva un po’ dappertutto in Sardegna, le festività natalizie erano celebrate in forma corale. La partecipazione comunitaria era (è stata a lungo) il tratto caratteristico del Natale (Pasca ‘e Nadale), del Capodanno (Cabuannu) e dell’Epifania (Sos tres Res).

La messa cantata di mezzanotte (missa ‘e puddu) celebrata il 24 Dicembre era molto partecipata. La chiesa parrocchiale registrava il pienone.

Nella vigilia di Capodanno, verso l’imbrunire, gruppi di giovani, e non solo, percorrevano i carrugi del paese e, sostando di porta in porta, scioglievano un canto dolce e melodioso (A Gesus in allegria), di origine certamente molto antica, che si concludeva con i voti augurali per l’anno nuovo e con l’invito a essere generosi con i cantori, donando “cariga, saltizza o petta” (fichi secchi, salsicce o carne; ma anche pane e vino). Che i cantori mettevano diligentemente in un sacco; il cui contenuto, a fine serata, veniva equamente diviso fra tutti i componenti del gruppo. Col passare degli anni, soprattutto in presenza di bambini, la regalia veniva fatta in danaro.

Ma gli stessi cantori non mancavano di rimangiarsi gli auguri già declamati per sostituirli con una specie di maledizione, se i padroni di casa si erano dimostrati avari, se li avevano ignorati o se, addirittura, non si erano affacciati nemmeno sulla porta di casa per ringraziare. Il rituale si ripeteva alla vigilia dell’Epifania, con un altro canto (Sos tres Res).

Oggi, purtroppo, la bella consuetudine è pressoché scomparsa. Negli ultimi anni, l’associazione turistica Pro Loco sì è adoperata, in qualche modo, per riprendere l’usanza, con l’intento di mantenerla in vita. Niente da fare. Sempre più i chiaramontesi, adeguandosi ai tempi e seguendo i canoni dettati dalla televisione, preferiscono festeggiare il Capodanno in ristorante oppure in uno dei tanti agriturismo della zona. Ciascuno per sé. Addio coralità. Addio partecipazione comunitaria. Tutt’al più ci si scambia l’anonimo e banale panettone, accompagnato da un’altrettanto banale bottiglia di spumante. Che tristezza!

Ecco i testi dei due canti tradizionali nella versione chiaramontese


A GESUS IN ALLEGRIA
(si cantava la sera del 31 Dicembre)

A Gesus'in allegria:
tottu su mund'hat salvadu.
Cristos s'est ingeneradu
dae s'intragna de Maria.

O Maria gloriosa,
virgin'innantis de partu;
e a pustis de su partu,
restesi virgine e pura.

Custa divina giarura
bos siat in cumpagnia.
Bona notte e bon'annu

e bona Pasca cumprida:
Desu bos diat vida
mezus a un atter'annu.

Cust'est una coiletta
sa chi nois bos cantamus,
su chi nos dades leamus:
cariga, saltizza o petta.

Se poi l'accoglienza non era pari all'aspettativa, si proseguiva così:

Tira tira sa colora,
dae sa janna a su foghile;
cantu nd'hazis dadu a mie
nd'eppedas intro e fora!

.....

SOS TRES RES
(si cantava la sera del 5 Gennaio)

S'avvian sos tres Res in giusta ghìa,
cun sos bolantes suos assistentes:
un'istella hat bessìdu in Oriente
in favore a Giuseppe e a Maria.

Si nde falan da-e caddu tottos trese
e zoccana in sa janna beneita,
nende chi "Nois semus sos tres Rese,
benimus a bos fagher s'imbisìta".

S'Anghelu Gabriele Amenderosa,
pro coronare su veru Messìa,
Santu Giuseppe cun sa sua isposa
e duos pastoreddos a cumpagnìa.

Cust'est una coiletta,
sa chi nois bos cantamus;
su chi nos dades leamus:
cariga, saltizza o petta.

Anche in questa circostanza, se l'accoglienza non era pari all'aspettativa, si proseguiva così:

Tira tira sa colora
dae sa janna a su foghile;
cantu nd'hazis dadu a mie
nd'happedas intro e fora!

Le foto: un gruppo di soci della Pro Loco cantano "A Gesus in allegria" nel 2005

Ultimo aggiornamento Martedì 01 Dicembre 2009 16:19
 
Commenti (1)
" A gesus in allegria"
1 Venerdì 25 Aprile 2008 19:57
Mario Soma

Caro Carlo, con questo articolo di "A gesus in allegria" mi hai fatto ricordare una solenne "buffada de 'inu in domo tua, s'annu no mi l'ammento".Era un 31 dicembre sicuramente e l'abbiamo cantata a casa tua, eri da poco sindaco mi sembra, i cantori eravamo io, umberto, tinuccio, busellu, pepe ecc. e nel frattempo era arrivata un'altra greffa formata da: Rinaldo, Mario Casula, Gian P.Brau, Nino Falchi ecc. Tu ci hai fatto ripetere la canzone in una sorta di gara con in palio "un'attera tazza de inu"; la sfida l'abbiamo accetatta ma... "arrazz'e imbreaghera". Credo che sia proprio l'anno della tua elezione a sindaco e non posso non ricordare la bellissima campagna elettorale che abbiamo fatto per te con umberto, tinuccio e tutti gli altri a "su mezus sindigu de zaramonte" ciao mario soma ----- Certo che me lo ricordo. Come non potrei? Era la notte del 31 Dicembre 1972. Insieme a Nino Falchi c'era anche Gianni Muzzoni, che sarebbe morto d'incidente stradale a Ploaghe una quarantina di giorni dopo. Mio figlio Giovanni aveva sei mesi e mia moglie era in attesa di Vladimiro. La mia elezione a sindaco risale ai primi di giugno 1970. Abitavo, allora, in via XX Settembre, già via delle Balle. Bell'indirizzo per un sindaco... Che tempi!... c.p.

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