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A Cesare quel ch'è di Cesare PDF Stampa E-mail
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Lunedì 25 Agosto 2008 21:25

di Mario Unali

Riceviamo da Mario Unali la seguente nota, che volentieri pubblichiamo. 

In una lettera aperta al signor sindaco in www.archeologosardos.it  del Marzo 2008, si prendevano in esame i lavori di rifacimento dell’acciottolato nel nostro centro urbano e nella chiesetta campestre di Santa Giusta.

In essa si lamentava da parte dello scrivente, la poca attenzione posta in essere nell’eseguire quei lavori e riferita, in particolare, all’abbattimento delle barriere architettoniche come prevede la Legge 9 Gennaio 1989, n°13.

Seppure tardivamente e col capo cosparso di cenere, devo riconoscere i giusti meriti e i diritti delle persone e degli uffici ai quali ho fatto riferimento, in quanto eventuali colpe da me adombrate in quella occasione così non sono.  Infatti i lavori in questione e i relativi progetti non dipendono dal comune, ma da altri enti che sovrintendono, ognuno nel proprio ambito, e che non sempre sono ligi al dovere e all’osservanza delle leggi vigenti in materia. Cosa invece che devo pubblicamente riconoscere all’ufficio tecnico del comune di Chiaramonti, egregiamente diretto dal geom. Canalis, persona competente e particolarmente sensibile alle tematiche legate all’handicap, e al suo collaboratore geom.Canu.


Vero è che la Pubblica Amministrazione e la moltitudine di Enti esistenti viaggiano a compartimenti stagni e su binari ancora a scartamento ridotto; e che lacci e laccioli impediscono una sana e costruttiva collaborazione finalizzata alla trasparenza e alla velocità di esecuzione delle opere. È vero anche che, sotto alcuna forma comunicativa (pubblica o privata) l’Amministrazione, nella persona del sindaco o dell’assessore competente, si sia sentita in dovere di rispondere. 

Si sa che si è in altre faccende affaccendati e che i perditempo non sono graditi. Giaiju naraiat “pessa male chi inzesthas”.

Cordialmente.

Ultimo aggiornamento Domenica 07 Settembre 2008 14:56
 

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