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Mercoledì 09 Febbraio 2011 23:45

 

Soltanto un paio di eroi chiaramontesi sono stati citati, Giovedì 3 Febbraio scorso, in occasione della consegna al Sindaco della Medaglia d'Oro "alla memoria" assegnata dal Presidente della Repubblica al finanziere Giovanni Gavino Tolis.

Non tutti. Data la circostanza, forse sarebbe stato opportuno.

Ma nessuno lo ha fatto. Nemmeno io, che pure ne conosco i nomi, pur avendo preso la parola durante la cerimonia solenne nella sala del Consiglio.

È vero: nella ricorrenza del 4 Novembre, i compaesani che hanno patito mutilazioni e ferite o che hanno sacrificato la vita per la Patria li ricordiamo tutti. Puntualmente. Da sempre il Sindaco ne fa l'appello completo davanti al monumento ai Caduti. E noi, per ciascun nome chiamato, rispondiamo "presente!". Come d'uso. Gli stessi eroi, per poco che valga, li ricordiamo anche su queste pagine. Tutti. Lo dico per ribadire che di loro non ci siamo dimenticati. Non possiamo. Non dobbiamo. Non vogliamo.

Tuttavia, nel corso della cerimonia di Giovedì scorso, non sarebbe stato male citare almeno quelli che, per essersi particolarmente distinti, per coraggio e onore, in servizio o sui campi di battaglia, in Italia o all'estero, furono insigniti di medaglie d'Oro o d'Argento.

D'oro il nostro medagliere ne conta due. La prima è del carabiniere Ciriaco Carru, caduto a 32 anni il 16 Agosto 1995 in un conflitto a fuoco coi malviventi a "Pes de Semene", in agro di Ozieri. Di pattuglia insieme a lui, perse la vita anche Walter Frau, originario di Porto Torres.

La seconda è stata assegnata di recente al finanziere Giovanni Gavino Tolis. Colpevole, agli occhi dei fascisti, di avere favorito l'espatrio di ebrei e antifascisti in Svizzera durante la triste e umiliante stagione repubblichina (1943-1945). Fiancheggiatore di formazioni partigiane, Tolis fu arrestato dalle camicie nere nell’Aprile 1944 e consegnato alle SS tedesche. Che lo deportarono nel lager di Mauthausen-Gusen. Qui morì di stenti il 28 Dicembre dello stesso anno, a soli 25 anni. Fu passato per il forno crematorio. Le sue ceneri disperse.

Ma noi ci attribuiamo con orgoglio anche la Medaglia d'Oro assegnata al capitano dell'esercito Giovanni Amadio, nativo di Controguerra (Teramo). Giunse a Chiaramonti alla vigilia della I Guerra Mondiale, vincitore del concorso a segretario comunale. Richiamato alle armi, partì al fronte proprio da Chiaramonti. Morì in battaglia a Hudi-Log (Slovenia) il 19 Agosto 1917. Aveva 27 anni.

Quattro le medaglie d'argento, assegnate ad altrettanti eroici militari caduti in operazioni belliche.

La prima fu attribuita al capitano dell'Esercito Salvatore Cossu, caduto nel 1896 nella battaglia di Adua, in Eritrea.

La seconda se la conquistò, ugualmente a prezzo della vita, il mitragliere Pietro Cossu, ucciso in battaglia a 19 anni il 24 Giugno 1918 sul Monte Asolone. Le sue ossa, riportate a Chiaramonti nell'immediato dopoguerra, riposano nella Tomba dei Combattenti del nostro cimitero.

La terza Medaglia d'Argento fu assegnata al soldato Giovanni Gavino Caccioni, morto combattendo in Africa nel 1922, durante la Guerra di Libia.

Infine, fu insignito della Medaglia d'Argento il caporal maggiore Filippo Budroni, classe 1915, intrepido combattente che partecipò da volontario alla Guerra di Spagna. Cadde in battaglia poco più che ventenne.

A ognuno di essi il Comune ha intitolato una via. A perenne memoria del loro sacrificio estremo e quale esempio per le generazioni future.

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 11 Febbraio 2011 16:16
 

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